Scavi, meraviglie e storia a Pompei. Ancora importanti scoperte nella città eterna. Un sacco di cuoio con 20 denari d'argento e una chiave in ferro, probabilmente quella di casa, sono stati rinvenuti nel sito archeologico, guidato da Osanna, un rinvenimento avvenuto sotto lo scheletro del "fuggitivo" ritrovato grazie a recenti cavi realizzati nel luogo della grande eruzione del Vesuvio del 79 dopo cristo. Era questo il piccolo tesoro dell'uomo claudicante che morì schiacciato da un masso di 300 chili, travolto dalla furia bollente del gran cono. I suoi averi ammontavano a "20 monete d'argento equivalenti a 80 sesterzi e 500 euro di oggi, una cifra con la quale a Roma una famiglia media poteva vivere bene per almeno due settimane". Insomma, una sorta di tesoretto che l’uomo forse avrà tentato di portare via. Ma non è l’unica sorpresa che premia la nostra straordinaria archeologia. Nel cinquantenario della scoperta della Tomba del Tuffatore, il Parco Archeologico di Paestum organizza una mostra che inserisce la tomba più famosa della Magna Grecia in un percorso fatto di materiali archeologici e opere moderne, da Guido Reni a De Chirico. L'obiettivo della mostra, curata dal direttore Gabriel Zuchtriegel, è di "spiegare perché la tomba, oggi come oggi, non si spiega", come annuncia la guida-catalogo. Gli oggetti archeologici e le opere moderne esposte in mostra raccontano come sin dal Settecento nuovi scavi e scoperte, ma anche correnti artistiche e ideologiche hanno creato il presupposto per una delle controversie più accese dell'archeologia: quella sul significato dell'immagine del tuffatore, che ancora oggi è del tutto aperta. La mostra apre al pubblico domenica 3 giugno 2018, esattamente 50 anni dopo la scoperta avvenuta in quello stesso giorno dell'anno 1968.