Nella disputa tra Casalbergo e Atletico Benevento, a colpi di dichiarazioni al vetriolo, interviene anche lo Sporting Pago Veiano nella persona di mister Liccardi, un po' perchè spettatore interessato, potrebbe perdere la seconda piazza, un po' perchè presente alla sfida. L'occhio di un terzo, ben diverso dai protagonisti che ieri hanno espresso il loro punto di vista. E la prima dichiarazione del tecnico beneventano non lascia spazio ad interpretazioni.
“Se viene accolto il ricorso dell'Atletico, io non seguirò la squadra nei play off. Non parlo per la società, loro sono padroni di fare come vogliono, ma di sicuro non ci sarò e di sicuro non invoglierò i giocatori a giocare la gara in casa dell'Atletico”.
LA PROTESTA – La scelta forte nasce dall'incapacità di capire da dove nasce il motivo del ricorso.
“Sono stato presente alla sfida e francamente, dopo quello che ho visto, non riesco a spiegarmi come possa nascere l'idea di un ricorso. Nel torneo di Terza di scene come quelle viste a Buonalbergo se ne vedono spesso, proteste, arbitri accerchiati e altro. Spesso si trascende nella maleducazione e si sbaglia, ma in questa sfida non mi è parso che si sia andati oltre le proteste. A questo punto, se dovesse essere accolto il ricorso, devo pensare che sia una presa in giro per tutti gli allenatori del nostro girone oppure che sia stato interpellato qualche personaggio che sa come maneggiare ricorsi anche quando questi hanno poco di fondato”.
I FATTI - “Di sicuro – inizia il racconto Liccardi – ho visto un Buonalbergo arrabbiato dopo il rigore generoso concesso per un fallo su Santamaria perchè i locali hanno preso la decisione come un'ingiustizia o come un segnale di una gara segnata. Così si è creato un capannello che inveiva nei confronti dell'arbitro e dello stesso Santamaria, reso di essere crollato dopo un leggero tocco. Ho visto Panella partire dalla propria porta per fare chissà cosa, essere leggermente sfiorato e crollare al suolo, come se volesse l'espulsione di qualche avversario ed è la stessa cosa che ha fatto anche contro di noi. Dopo questi fatti, la gara è andata avanti col rigore segnato da Impronta. Francamente non ho visto cosa è successo nel tragitto verso gli spogliatoi, mi ero spostato, ho solo sentito che ci sono stati momenti di tensione. L'arbitro ha portato la gara a termine, non saprei cosa dire se l'Atletico si è bloccato”.
Ma non è questo il problema.
“Non so se ci sono stati schiaffi o meno, quello che conta è capire perchè ricorrere, perchè tentare di cambiare un verdetto se, per le squadre che partecipano al campionato di Terza con lo spirito di divertimento, il risultato passa sempre in secondo piano?”
Fabio Tarallo