Arrivò all'ospedale nello scorso febbraio, lo visitarono, decisero di operarlo, ma dopo l'intervento morì. La vittima un 55 enne, che pochi giorni dopo il Carnevale era arrivato all'ospedale Sant'Anna e San Sabastiano di Caserta, fu visitato dal primario del reparto di Emodinamica e Cardiologia interventistica. Si decide di sottoporre il malato a un intervento chirurgico. C’è però un parametro clinico che manca, la classe del «rischio anestesiologico». Il dato viene inserito in cartella clinica da uno specializzando senza tutor. È un sabato pomeriggio e il primario di Emodinamica si allontana dal suo reparto per coprire il turno.
Al momento dell’operazione, però, il parametro non è visibile. Dopo l’intervento chirurgico, il paziente muore, per un altro motivo legato all’intubazione. Almeno un altro medico con i guanti in lattice infilati e due infermieri, fermi alla barella dell’uomo deceduto, assistono alla scena. Impotenti. È l’immagine plastica di una «malpractice», secondo l’ospedale; conseguenza di un disprezzo per l’etica professionale di un medico. La sottovalutazione grave di un caso anche se non direttamente connessa alla morte del paziente. Non ha dubbi il manager dell’ospedale di Caserta, Mario Nicola Vittorio Ferrante. Il medico-primario va licenziato subito e senza preavviso. Così, il camice bianco è stato spedito a casa con una delibera del 22 maggio pubblicata sul sito web dell'azienda ospedaliera.
Morì dopo un intervento chirurgico: medico licenziato
Mancava un parametro sul rischio anestesiologico
Redazione Ottopagine