Capua

Si intestava, in maniera indebita, soldi destinati a militari vfp, peraltro già congedati. Per questo è indagato un sottufficiale di Capua che avrebbe percepito indebitamente somme per circa 100mila euro.
Lo ha spiegato la Procura militare: “Dal mese di gennaio 2018, è in corso una composita e articolata attività di indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Capua (CE) e coordinata dalla Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di Napoli, che ha fatto emergere (con riserva di ulteriori accertamenti ancora in corso) una colossale truffa in danno dell’Amministrazione Militare, posta in essere attraverso un uso distorto dei meccanismi contabili, indirettamente agevolati anche da carenze del sistema informatico di gestione centralizzata (il ed. NOIPA).

Nello specifico, è emersa una condotta di un sottufficiale addetto alla contabilità presso il 17° RAV “Acqui” in Capua, che, approfittando della sua posizione, induceva in errore con un ingegnoso stratagemma l’Amministrazione Militare e si attribuiva indebitamente cospicue somme di denaro. Nel dettaglio, come emerso dalle indagini, il militare, attualmente indagato, ha continuato, nel tempo, a disporre indebitamente accreditamenti stipendiali non più dovuti, formalmente destinati a numerosi militari VFP che avevano prestato servizio presso il 17° RAV di Capua. Peccato che i VFP beneficiari degli emolumenti che il sottufficiale corrispondeva mensilmente, in realtà, fossero stati già da tempo congedati e, peraltro, del tutto inconsapevoli della condotta del prevenuto, atteso che gli stipendi de quibus venivano “deviati” su IBAN diversi da quelli forniti a tempo debito dai militari quando erano in servizio.

Le indagini hanno, altresi, consentito di accertare che gli IBAN sui quali venivano disposti gli indebiti accrediti erano riconducibili tutti al sottufficiale: va evidenziato che l’attività di PG svolta dai CC della Compagnia di Capua si è avvalsa anche dell’ausilio di una commissione di esperti contabili del CUSE di Roma che, già nella prima settimana di lavoro, arrivava, secondo un primo approssimativo calcolo, a quantificare un danno di poco inferiore a € 100.00,00. La capillare attività di analisi veniva integrata e supportata dalla incisiva attività di PG condotta, parallelamente, dai CC di Capua che, nel corso dell’ esecuzione di alcuni decreti di perquisizione locale e personale della Procura Militare di Napoli (perquisizioni sia dell’abitazione sia dell’ufficio del sottufficiale), rinvenivano copiosa e significativa documentazione bancaria, nonchè ulteriori e numerosi [BAN sempre riconducibili al predetto.

Tale serrata attività di indagine ha trovato, peraltro, un primo, significativo riscontro nell’emissione- su richiesta del Procuratore Militare di Napoli- da parte del GIP presso il Tribunale Militare di Napoli, in data 08.05.2018, di un’ordinanza applicativa della misura cautelare della sospensione da un pubblico ufficio o servizio dell’indagato, per la durata massima prevista dalla legge, ossia un anno, in relazione all’ipotesi delittuosa prevista dagli artt. 81 cpv. op.; 47 n. 2 e all’art. 234 c. 1 e 2 n. 1 c.p.m.p. (Truffa militare continuata pluriaggravata).

L’ordinanza de qua è stata confermata in seguito all’interrogatorio tenutosi all’udienza camerale dell’11 maggio u.s. (interrogatorio in relazione al quale l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha rilasciato solo spontanee dichiarazioni confessorie).

L’indagine, nelle more, prosegue con ragguardevole impegno da parte degli inquirenti ed è prevedibile che, all’esito, il danno economico sia destinato a lievitare notevolmente, dal momento che l’accertamento sarà esteso almeno all’ultimo decennio”.