Avellino

Due anni di cassa integrazione all'ex Irisbus: ieri via libera da Napoli al piano di ammortizzatori sociali per ristrutturazione che accompagnerà la fase di rilancio dello stabilimento di Flumeri. Al tavolo del confronto c'erano Francesco Del Rosso e il consulente del lavoro Paolo Stern per Industria Italiana Autobus e i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fismic e Fails e le Rsa. I vertici della nuova società sono impegnati da diversi giorni nella valutazione di tutti i profili professionali dei circa 500 lavoratori assorbiti dai due stabilimenti. Un passaggio fondamentale per avere le idee chiare sulle competenze e le professionalità delle maestranze, in modo da organizzare al meglio il lavoro tra i due stabilimenti.

Al momento, a Flumeri, sono impiegate una quindicina di unità. Confermato l'avvio di una fase di formazione, propedeutica al rientro in fabbrica. Considerando che a maggio, nella sede ex Irisbus, dovrebbero essere già impiegati una cinquantina di lavoratori, è probabile che la prima fase di aggiornamento e riqualificazione inizi a breve, molto probabilmente entro febbraio.

Il 29 gennaio, gli ex operai Irisbus incasseranno il Tfr di Fiat, chiudendo quindi definitivamente la vecchia gestione. Il 10 febbraio, poi, arriverà la prima busta paga di Industria Italiana Autobus. Dal primo gennaio, i 180 lavoratori emiliani e i circa 300 irpini sono diventati a tutti gli effetti dipendenti di Industria Italiana Autobus, società partecipata all’80 per cento da King Long Italia e al 20 per cento da Finmeccanica, con una dote di 16,7 milioni tra capitale sociale e riserve, nonché una patrimonializzazione di oltre 70 milioni. Il piano industriale ha un orizzonte di tre anni e prevede investimenti sui due siti per circa 50 milioni, tra pubblico e privato. Bologna è sede del management e della progettazione di Industria Italiana Autobus, in più produrrà bus urbani da 8 a 18 metri per i segmenti euro 6, gas ed elettrico.

Più complessa la partita di Flumeri, dove pesa la lunga inattività. I lavoratori, come noto, saranno collocati in cassa integrazione per ristrutturazione, in attesa di essere richiamati al lavoro man mano che il piano industriale sarà implementato nel corso di 36 mesi. In Valle Ufita, dove si annunciano tempi più lunghi per il forzato stop di circa tre anni e mezzo, saranno prodotti due minibus, uno con motore anteriore e uno con motore posteriore da 29 a 38 posti, e sarà praticato il revamping, ossia la ristrutturazione e la messa in strada di mezzi già in circolazione. Nel sito sarà inoltre creato un polo logistico destinato a smistare i componenti di King Long provenienti dalla Cina, via porto di Taranto.