Atripalda

 

di Andrea Fantucchio

Fittare quell’appartamento le era costato più di un grattacapo, soprattutto quando i carabinieri si erano presentati alla porta con i sigilli alla mano. Aveva provato a spiegare che quella 40enne marocchina, che si prostituiva lì dentro, non l’aveva mai vista, nonostante sul web fosse ormai diventata una “celebrità”: i suoi annunci hard raccoglievano decine di clienti che poi hanno confessato agli investigatori di aver goduto dei suoi “servizi”. Ma la signora era inconsapevole di quanto accadeva in quella casa e perfino dell’esistenza di quell’inquilina: dopotutto lei l’immobile l’aveva affittato a un uomo (poi denunciato) attraverso un’agenzia. Ma i militari non avevano voluto sentire ragioni procedendo col sequestro. Sono seguiti giorni di forte imbarazzo: le voci su quell’appartamento si erano velocemente diffuse ad Atripalda, compromettendo il buon nome della signora.

Oggi però il sostituto procuratore presso il tribunale di Avellino, Cecilia Annecchini, ha disposto il dissequestro della casa accogliendo quanto sostenuto dalla donna e dal suo avvocato Fabio Tulimiero: lei era del tutto estranea ai fatti contestati, una parte lesa. I sigilli sono stati così rimossi.