di Pierluigi Melillo

De Luca non si scompone. Anche se il governo rischia di andare nelle mani di Di Maio e Salvini nei confronti dei quali non è mai stato tenero. “Il governo Lega-M5s? Non mi scandalizza, lo facciano il governo, io non guardo con astio a questa cosa”, dice il governatore, che rimanda ogni giudizio finale al verdetto che daranno i cittadini.

Il verdetto dei cittadini. “Democrazia – spiega il presidente della giunta regionale - vuol dire anche che i cittadini devono sempre verificare sulla propria pelle quello che succede, perché è questo che poi spinge a fare le scelte politiche". De Luca resta cauto, commentando le trattative tra M5S e Lega per la nascita del nuovo governo.

Giudicare gli atti di governo. "Verificheremo nel merito – spiega il governatore - le decisioni che prendono e accompagneremo le cose positive con il consenso e faremo una battaglia di fondo di fronte a scelte che dovessero intaccare gli equilibri economici dell'Italia, perché qui se sbagliamo pagano quelli che hanno risparmiato per una vita intera".

Il riconoscimento alla Lega. De Luca, da ex sindaco, sa bene quanto è difficile amministrare i comuni. E rende merito alla squadra di Salvini di aver operato bene nelle realtà dove hanno guidato i governi locali. "Quando i leghisti hanno amministrato – argomenta il presidente - lo hanno fatto bene. Se diranno stupidaggini le contesteremo ma credo che almeno dal versante Lega non ci sia da aspettare sui conti pubblici qualche colpo di testa anche perché i loro riferimenti sono imprenditoriali, gente abituata a stare con i piedi per terra".

Il rapporto con Legnago. "Io dieci anni fa - racconta ancora De Luca - avevo un rapporto con un comune del nord, Legnago (quando era sindaco di Salerno, ndr). C'erano incontri, scambi di delegazioni, era gente corretta, rigorosa e brava dal punto d vista amministrativo".

Le nuove assunzioni. A giugno De Luca presenterà il suo piano per il lavoro che punta a far assumere 40mila giovani nella Pubblica amministrazione nei prossimi anni. Il progetto del Governatore della Campania prevede corsi-concorso e la stabilizzazione negli enti pubblici dei vincitori. Per i primi 3 anni i prescelti faranno formazione sul campo, pagati direttamente dalla Regione. E chi s’avvarrà della loro opera, allo scadere del triennio, dovrà regolarizzarli con un assunzione. Dunque, nessuna assunzione a pioggia, secondo una logica politica da prima Repubblica, ma una selezione pubblica.

La sfida sul lavoro. “Voglio aprire un varco – spiega De Luca – anche con le amministrazioni statali: Soprintendenza, Provveditorati opere pubbliche, vigili del fuoco, forze di polizia, giustizia, tribunali. Abbiamo una carenza drammatica di personale. Voglio ampliare le piante organiche e avviare una contrattazione con il ministero della Funzione pubblica per consentire l’utilizzazione dei ragazzi attraverso il meccanismo dei corsi-concorso. Meccanismo che può partire da fine 2018. Cominciamo con i Comuni e poi continuiamo”.