di Andrea Fantucchio
Era stato ripreso dalle telecamere mentre rubava un'auto e poi si allontanava. Immagini inequivocabili che erano valse al 40enne Antonio Tufano da Napoli, con precedenti per reati contro il patrimonio, un processo per furto aggravato. Avvenuto nello spiazzale di un noto bar di San Martino Valle Caudina a luglio del 2015. La difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Leone e Tullio Tartaglia, è però riuscita a fare assolvere l'imputato.
Il giudice del tribunale di Avellino, Viviana Centola, ha infatti accolto la ricostruzione dei penalisti che ritenevano insussistente l’aggravante del bene esposto a pubblica fede poiché l’area di sosta era uno spazio privato, costantemente monitorato dalle telecamere. Inoltre - per i difensori – non sussisteva nessuna altra circostanza aggravante perché la conducente dell'auto, una Renault Clio, aveva lasciato lo sportello aperto con le chiavi inserite nel quadro. La vettura era di proprietà del fratello della signora, la denuncia l'aveva però presentata lei (l'utilizzatrice): così è caduta l’aggravante. E l’imputato è stato prosciolto per carenza della condizione di procedibilità, nonostante fosse inchiodato dalle immagini.