Moschiano

«La nostra è una battaglia per il territorio, non una speculazione politica. Ecco perché abbiamo deciso di rifiutare l'appuntamento che Caldoro ci aveva concesso per il 13 maggio prossimo, rimandando ogni discussione e ragionamento sul futuro dell'ex clinica di Moschiano al post elezioni». Trifone Greco fa parte di quel gruppo di amministratori del Vallo di Lauro che questa mattina ha protestato sotto la Regione Campania. Il sindaco di Marzano, al pari degli altri colleghi del comprensorio lauretano e delle centinaia di cittadini (due bus) giunti a Napoli, non ha gradito l'atteggiamento del Governatore della Regione, «che avrebbe potuto liberarsi per cinque minuti».

Attimi di tensione. Un rifiuto, quello di Caldoro, che ha esagitato gli animi. In via Santa Lucia si sono vissuti attimi di tensione, come quando l'ex sindaco di Sperone, Salvatore Alaia, ha provato a forzare il cordone di poliziotti che impediva l'accesso al Palazzo presidenziale. Sono volate parole grosse, ci sono stati spintoni. Finanche le urla da parte dei sindaci, in particolare quello di Taurano Salvatore Maffettone. Una situazione incandescente che è diventata infernale nel momento in cui, dai "piani alti", preoccupati dalla concitazione e allertati dai cori della delegazione valligiana che gridava "Vergogna, Vergogna", è arrivato il via libera a far salire solo il primo cittadino di Moschiano, Angelo Mazzocca, che tra l'altro non ha avuto modo di incontrare Caldoro. Giù, in strada, gli altri sindaci non l'hanno presa bene ed hanno cominciato a tempestare di telefonate la fascia tricolore moschianese: «Caldoro, o ci riceve tutti, o non riceve nessuno. Scendi subito». Così è stato. Poi la decisione, quella che ci spiega Trifone Greco.

«Come Unione dei Comuni Antico Clanis - dichiara il sindaco di Marzano di Nola - per ben due volte abbiamo scritto al Governatore Caldoro chiedendogli un incontro sulla questione. Alle due richieste non è mai pervenuta alcuna risposta ufficiale. Sappiamo inoltre che Caldoro ha incontrato altri rappresentanti del territorio che non ricoprono alcun ruolo istituzionale e con essi ha affrontato la tematica. Noi siamo dei sindaci, rappresentiamo le Istituzioni e chiediamo alle Istituzioni sovracomunali un confronto. E' questo il senso dello Stato. Siamo venuti fino a Napoli. Caldoro avrebbe potuto ascoltare le nostre istanze. Non lo ha fatto, facendoci sapere per il tramite della sua segreteria che sarebbe stato disponibile per un appuntamento solo il 13 maggio. Poiché non dobbiamo strumentalizzare la questione politicamente, abbiamo ritenuto di rinviare a dopo le elezioni ogni altro confronto con l'Ente Regione. Se Caldoro sarà ancora Governatore parleremo con lui, altrimenti ci rivolgeremo a Vincenzo De Luca».

 

Rocco Fatibene