di Andrea Fantucchio
Un'evasione dell'Iva da oltre 270mila euro: un'accusa che è valsa il rinvio a giudizio per un imprenditore conciario 48enne di Solofra; l'imputato il prossimo 12 luglio dovrà perciò comparire in aula dinanzi al giudice del tribunale di Avellino, Francesca Spella. Il gup Paolo Cassano, dopo aver ascoltato le ragioni di accusa e difesa, ha infatti disposto il processo. Per la Procura l'imputato avrebbe emesso fatture inesistenti per eludere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Questo almeno è quanto emergerebbe dalla documentazione acquisita dagli ufficiali di polizia giudiziaria. Un'accusa che si riferisce all'anno 2011, alla quale si aggiunge l'addebito relativo a una presunta falsa dichiarazione, relativa allo stesso anno, che avrebbe consentito all'imputato una sottrazione all'imposizione di reddito di 331.626,00 euro, con conseguente evasione di Iva e II.DD, rispettivamente di 185.126,00 e 98.279,61 euro.
Accuse sempre respinte dal diretto interessato difeso di fiducia dall'avvocato Luca Penna. L'imputato, grazie all'escussione di alcuni testimoni e con il supporto di un'accurata documentazione, proverà a dimostrare la sua innocenza in aula, provando l'insussistenza delle accuse formulate a suo carico.