Telese Terme

 

Mercoledì 2 maggio, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme ospita Beniamino Casale. All’incontro, coordinato da Felice Casucci, si parla di “medicina narrativa e comunicazione in medicina”.

L’integrazione tra sviluppi medici, nuove tecnologie e bioinformatica sta determinando profondi e radicali cambiamenti nel campo della diagnosi e cura di malattie gravi e spesso inguaribili. L’utilizzo clinico routinario di dati di biologia molecolare, dati genetici ed epigenetici, se da un lato rende possibili approcci diagnostici e terapeutici inimmaginabili fino a pochissimi anni fa, dall’altro rischia di sfociare in derive di tecnicismo, burocratizzazione dell’atto medico ed iper-specializzazioni che allontanano lo sguardo e la pratica dal modello olistico di ars medica e portano a guardare alla malattia ed trattare questa entità astratta e sempre generica piuttosto che il malato, presente qui ed ora al medico e portatore di una propria ed unica storia di vita e di malattia.

La medicina narrativa e, più in generale le Medical Humanities, si stanno affermando negli ultimi anni – grazie inizialmente ad un movimento medico di iniziativa anglosassone, che ha accolto e rivalutato la più profonda concezione della medicina centrata sull’accoglimento delle esigenze del paziente sia in quanto “essere biochimico” sia in quanto essere umano portatore di istanze emotive, spirituali e sociali imprescindibili dal substrato biologico - come modello di cura medica integrativo e complementare rispetto alla imperante e evidence based medicine (Ebm). La medicina narrativa accoglie, riformula e contestualizza le storie dei pazienti, dei medici, dei nurser, dei caregivers e di tutti gli stakeholder del “sistema salute” per approdare ad una significatività nuova, che restituisca un senso alle storie di vita ed ai frammenti troppo spesso estranianti e dolorosi di malattia.

Per affrontare questo nuovo campo medico, antropologico e sociologico di sfida alla “malattia”, con cui ci possiamo confrontare con un modello di cura insieme umanistico e scientifico, che coniuga empatica ed efficacia clinica, è necessario iniziare a sviluppare negli operatori della salute e nel dibattito culturale della società tutta, una competenza relazionale e di insighting che purtroppo ancora esula dalla preparazione dei medici e degli operatori sanitari e che viene quindi, purtroppo, affidata esclusivamente a competenze e capacità personali e non organizzate né organiche. Dopo il primo convegno, tenutosi a Napoli nel novembre 2017 e rivolto agli operatori del mondo sanitario, questo secondo incontro sulla Medicina Narrativa e le Medical Humanities vuole rappresentare l’apertura al mondo della società civile di un approccio medico innovativo per sensibilizzare alla integrazione di Medicina Narrativa e Medicina di Precisione, al fine di realizzare una vera medicina centrata sul paziente ed un nuovo approccio alla salute, che comprenda al proprio interno le evoluzioni delle scienze omiche applicate alla salute e dell’olismo centrato sulla persona.

Beniamino Casale è dirigente medico di ematologia oncologica presso l’azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione Ao dei Colli di Napoli.

L’attività formativa medica e clinico-scientifica è rivolta principalmente alla Immunologia clinica oncoematologica e dei trapianti ed alle disergie immuno-mediate, cogliendo le correlazioni tra espressività clinica, agente etiologico e condizioni immunologiche del paziente; in particolare si occupa di malattie oncologiche, immuno-proliferative, e virali, nell’ospite con disregolazione del sistema Immunitario; di malattie autoimmuni “maligne” e dell’utilizzo di terapie a bersaglio molecolare ed anti-angiogenetiche. Nella pratica clinica si dedica altresì alle problematiche riguardanti: qualità della vita, terapia antalgica e palliativa, ed alle relative questioni di bioetica, soglia terapeutica e dignità umana; correlazioni tra Sistema Immunitario ed asse psico-neuro-endocrino; rischio di neoplasie nell'ospite immuno-compromesso. Si è dedicato: a progetti sperimentali di utilizzo di anticorpi monoclonali, terapie cellulari nell’immuno-terapia dell’ospite immunocompromesso; a progetti di ricerca per la messa a punto di nuove tecniche diagnostiche, sia cito-fluorimetriche che di biologia molecolare, in grado di identificare il rischio di evoluzione verso Ptld (post-transplant lymphoproliferative disorders) in soggetti trapiantati con infezione primaria da virus Ebv (programma di ricerca cofinanziato dal Cnr). Ha partecipato in qualità di relatore e di uditore a numerosi convegni nazionali ed internazionali. E’ autore di contributi scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e di monografie. E’ stato segretario scientifico di numerosi congressi a carattere nazionale. È Presidente di corsi di formazione per ematologi, oncologi, medici di medicina generale e farmacisti.

Redazione Bn