Sono stati denunciati e proposti per il foglio di via obbligatorio. Nel mirino degli agenti del Commissariato di Telese Terme, diretto dal vicequestore Flavio Tranquillo, sono finiti quattro cittadini di nazionalità rumena, fermati venerdì sera a Melizzano. Provenienti da un campo nomadi del Napoletano, i quattro stranieri, già noti alle forze dell'ordine, erano a bordo di una Lancia Lybra e non sono stati in grado di offrire una motivazione, ritenuta plausibile, anche alla loro presenza nel centro telesino.
La perquisizione ha consentito di scoprire, nascosti nell'auto – erano sistemati nel portabagagli, dietro alla ruota di scorta -,un cacciavite ed una calza di nylon, di quelle utilizzate per nascondere il volto durante le rapine. Il conducente della macchina, con targa rumena, era in possesso di documenti di identità, gli altri no. Ecco perchè sono stati condotti presso il Commissariato e fotosegnalati.
Il sospetto è che avessero raggiunto la provincia sannita per mettere a segno qualche colpo. Come è purtroppo già accaduto in tante altre circostanze, quando la cronaca ha registrato incursioni messe a segno, alcune con modalità particolarmente violente, in più centri della Valle telesina e non solo. Raid nei quali è stata segnalata la presenza di vari tipi di veicoli – A6, A8, anche una Corsa-, da tempo al centro di indagini che puntano a risalire ai responsabili di un fenomeno criminoso che ha inevitabilmente creato preoccupazione nell'opinione pubblica. Peraltro costretta, proprio qualche giorno fa, a fare i conti con il tragico destino toccato ad un 83enne di Montesarchio, morto all'ospedale Rummo due settimane dopo essere stato picchiato nella sua abitazione durante una rapina.
Di qui i controlli ed un'intensificazione complessiva dell'attività investigativa, per dare un nome ai balordi che hanno terrorizzato le famiglie che se li sono trovati di fronte, all'improvviso, tra le mura domestiche.
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