Capriglia

 

di Andrea Fantucchio

Un funerale che oltre al dramma per la perdita del suocero gli era costato un processo. Nato dalla denuncia di un uomo che raccontava di essere stato schiaffeggiato dopo aver fatto le condoglianze all’imputato.  Un calvario giudiziario iniziato nel 2013 che si è concluso con un’assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Protagonista della vicenda un 60enne di Capriglia Irpina, ex agente penitenziario, difeso di fiducia dall’avvocato Carmine Ruggiero.

La ricostruzione dell’episodio che ha dato il via all’indagine e poi al processo presentava, secondo la difesa, numerose incongruenze. Su tutte l’assenza di prove inequivocabili. Il denunciante aveva raccontato come il prete, dopo aver assistito alla scena dello schiaffo, avesse fatto uscire dalla chiesa tutti presenti minacciando di chiamare i carabinieri. Circostanza mai confermata, durante il processo, dal diretto interessato che ha aggiunto di non essere stato presente al momento dei fatti denunciati. Il difensore dell’imputato ha poi evidenziato come non ci fossero altre testimonianze a sostegno dell’accusa che, in sostanza, si basava sulla sola denuncia. La Procura, rappresentata in aula dal voi Maria Luisa Giordano, aveva comunque chiesto la condanna a un’ammenda per l’imputato. Il giudice Paolina Petrillo ha invece assolto il 60enne.