Montella

 

di Andrea Fantucchio 

Una serie di furti di trattori e mezzi agricoli fra Montella e l'hinterland. Il procuratore di Avellino, Fabio Massimo del Mauro, ha chiuso le indagini per nove persone finite al centro di un'inchiesta affidata ai carabinieri della compagnia e della stazione di Montella agli ordini del capitano Rocco De Paola e del luogotenente Stefano Nazzaro.

A inizio aprile erano finiti in manette due coniugi di Montella, un 53enne di Lioni e un 33enne di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno. Obbligo di dimora nel comune di residenza per un 40enne di Giffoni Valle Piana. Ai quali si aggiungevano altre quattro persone: due agricoltori di Lioni, un operaio di Calitri e un allevatore di Savignano Irpino. Le misure cautelari sono poi state confermate anche al Riesame. L'indagine è iniziata nel 2017. Dopo un controllo su strada, a Savignano Irpino, dove era stato fermato un uomo a bordo di un trattore poi risultato rubato. I carabinieri avevano piazzato le microspie nelle auto dei sospettati. Intanto erano iniziati degli interrogatori: si ipotizzava l'esistenza di un'associazione a delinquere. Ipotesi corroborata proprio dai colloqui «raccolti» dai militari (Leggi qui tutti i dettagli). 

Stando alle intercettazioni gli indagati incaricati di eseguire materialmente il furto viaggiavano a gruppi di tre massimo quattro persone e si allontanavano attraverso strade di campagna per non dare nell'occhio.

Viene contestata anche la ricettazione: i trattori, dopo essere stati riverniciati, sarebbero stati rivenduti altrove con una targa differente. I presunti ladri erano specializzati in «cavalli di ritorno»: all'indomani dei furti avrebbero contattato i proprietari per chiedere soldi in cambio della restituzione.

Quattro i trattori recuperati, con un escavatore e altre oggetti fra i quali frese, motoseghe, trapani. Per una valore di 150mila euro. La refurtiva è stata in parte restituita ai proprietari e in parte donata a un ente di beneficenza su disposizione del procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo. Il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Massimo Cagnazzo, aveva lodato «l'impegno e la grande abilità investigativa dimostrata da una piccola stazione come quella di Montella».

Ora gli indagati avranno venti giorni per chiedere di essere ascoltati dagli inquirenti o presentare memorie difensive. Poi toccherà al magistrato decidere se chiedere il rinvio a giudizio.