Benevento

Altri cinquanta licenziamenti nel Sannio. Altri cinquanta posti di lavoro che potrebbero andare in fumo, in una terra già funestata oltremodo in questo senso. Quindicimila, forse quasi ventimila i postidi lavoro che sono andati persi dall'inizio della crisi nel Sannio: un'ecatombe in un territorio di 270mila abitanti. Questa volta a paventare la possibilità di perdita di posti di lavoro è la Cam azienda di componentistica aerospaziale di Paolisi. Un calo delle commesse la motivazione addotta dai vertici, con gli operai che però non hanno intenzione di lasciar cadere la scure su 50 posti di lavoro. E per questo gli operai si sono radunati alla stazione di Benevento, sotto il palazzo di Confindustria per protestare assieme alla fiom cgil di Benevento.
Ci sarebbero altre strade per evitare i licenziamenti è la tesi di Fiom e operai, con Luciano Vecchia, segretario Fiom Benevento, che ha spiegato: “Incontreremo i vertici sperando l'azienda receda dall'idea dei licenziamenti e accetti la nostra proposta di utilizzo di ammortizzatori sociali. Non è possibile che alla prima difficoltà l'azienda pensi di fare direttamente licenziamenti: abbiamo proposto contratti di solidarietà, l'azienda accampando ragioni secondo me pretestuose ha detto che non era possibile. Ragioniamo sull'ipotesi di una cassa integrazione straordinaria, ma non secondo i dettami dell'azienda che sono assurde: vorrebbero fare liste di proscrizione e licenziare i lavoratori tra un anno e due anni, naturalmente se permane questa linea noi ci alzeremo dal tavolo e andremo via”. In pratica, se saltasse il banco, la questione verrebbe portata davanti alla Regione Campania.
Sullo sfondo poi ci sono i lavoratori, naturalmente, i più deboli, quelli che pagano sempre. Che pagano spesso per colpe non loro.
“Abbiamo fatto affidamento su questo lavoro mettendo su famiglia, contraendo mutui, poi arriva un fulmine a ciel sereno perché non navigando l'azienda in cattive acque, ed essendo in un settore in espansione, mai ci saremmo aspettati di trovarci in questa situazione. Ci batteremo però, perché i posti di lavoro possono, devono essere salvaguardati soprattutto in virtù del fatto che la strada per uscirne senza licenziamenti c'è”.

Crisvel