di Siep
Antonio Emanato e Lara Scamardella morirono annegati lo scorso agosto nella Secca delle Formiche, tra Ischia e Vivara. Una estate terribile per l'isola verde tra tragedia e terremoto. Adesso per la morte dell'istrutturo di immersioni subacquee e della sua giovanissima allieva (13 anni), la Procura di Napoli chiede il rinvio a giudizio per tre persone.
Il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, con il sostituto Francesca De Renzis, ipotizzano il reato di duplice omicidio colposo nei confronti del titolare della scuola di diving che aveva organizzato l’escursione poi rivelatasi fatale e di due suoi collaboratori.
Un disperato tentativo di salvare la propria vita e quella della ragazzina rimasta impigliata in una grotta marina. È quanto emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio Il pm e il sostituto chiedono dunque il rinvio a giudizio per tre persone: oltre all’istruttore e capo del diving center anche due suoi stretti collaboratori, che quel giorno organizzarono una escursione nelle acque della baia delle formiche.
Lo stesso Emanato secondo gli inquirenti aveva un brevetto di istruttore scaduto da un anno, ed avrebbe nell'occasione commesso gravi leggerezze: la piccola sub non aveva il brevetto junior necessario per fare immersioni, e comunque non avrebbe potuto scendere a quella profondità e spingersi in una grotta.
secondo quanto previsto all'età di 12 anni si può scendere fino a 12 metri di profondità, ma solo con il brevetto Fias «Dodicimetri» e solo se in compagnia di un istruttore federale e con il consenso informato dei genitori, mentre i sub under 14 possono scendere fino a 20 metri di profondità, ma solo se hanno già il brevetto precedente e semprechè siano accompagnati da un istruttore federale e con il consenso informato e scritto dei loro genitori.
Particolare agghiacciante: la piccola, che era alla sua terza uscita, venne trovata attaccata alle sue bombole e a quelle di Emanato, che cercò disperatamente di risalire a galla per chiedere aiuto. Un tentativo disperato e purtroppo drammaticamente inutile.