Ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità ai carabinieri che l’hanno torchiato per ore. Un ragazzo di 18 anni, dunque coetaneo di Antonio Alexander Pascuzzo, avrebbe ammesso le proprie responsabilità.
“L’ho ucciso io”, le parole pronunciate agli investigatori. In manette K.L., giovane di origini polacche, fermato dai carabinieri nei momenti immediatamente successivi al ritrovamento del cadavere del giovane.
Sono state ore frenetiche per la piccola comunità di Buonabitacolo, sconvolta da una vicenda i cui contorni sono ancora da chiarire. Prima, il ritrovamento del corpo senza vita di Antonio Pascuzzo, nei pressi del fiume Peglio a poca distanza dal cimitero comunale.
Poi, in tarda serata, la drammatica verità emersa dall’analisi esterna del cadavere da parte del medico legale nominato dalla procura di Lagonegro, che subito ha aperto un fascicolo.
Sul corpo del 18enne 6 coltellate, fendenti mortali che non gli hanno lasciato scampo. “Diversi e profondi in varie regioni del tronco”, come hanno fatto sapere i carabinieri. Al lavoro anche la sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, che hanno affiancato i militari della locale compagnia.
Il presunto assassino reo confesso si trova già in una cella della casa circondariale di Potenza. Un epilogo drammatico per una tragedia che ha sconvolto l'intera comunità di Buonabitacolo.
Pascuzzo si era allontanato di casa lo scorso 6 aprile. A quanto pare, prima di uscire - dicendo di andare a comprare le sigarette - aveva ricevuto una telefonata. Forse proprio quella del suo coetaneo, che poi l’ha ferito mortalmente con sei coltellate.
Giovanbattista Lanzilli
Qui la ricostruzione di queste drammatiche ore: