E' uscito dal carcere il 35enne di Nocera Superiore che nella notte tra sabato e domenica ha investito e ucciso il 43enne salernitano Fabrizio Senatore. A deciderlo il gip del tribunale dell'agro Alfonso Scermino che ha rigettato la richiesta della procura sulla custodia cautelare per Domenico Senatore: non ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza. Il giovane era sottoposto a fermo come indiziato di omicidio volontario aggravato da futili motivi.
Per il pm avrebbe investito il 43enne di proposito, per difendere la sua amica, perseguitata dall'uomo, il suo ex fidanzato, che si trovava agli arresti domiciliari per stalking. Forse dopo un litigio o una discussione accesa. Una tesi della quale sono convinti i familiari della vittima che chiedono giustizia.
“Aveva cambiato vita – dicono i fratelli di Fabrizio Senatore – non meritava di morire così. Sarà ora l'autopsia svolta nelle prossime ore a fornire ulteriori dettagli sulle cause della morte dell'uomo. Ancora non è chiaro cosa sia accaduto in quei minuti, in via Fluminale a Nocera Inferiore.
Diversi i punti oscuri al vaglio degli inquirenti. Non combacerebbero le diverse versioni dell'accaduto fornite dall'uomo che ha accompagnato il 43enne sotto casa della sua ex quella sera, con quella di Domenico Senatore che ha detto di essere stato aggredito e di aver investito il 43enne per sbaglio, nel tentativo di andare via con la sua auto in retromarcia.
La vittima sarebbe stata trascinata per circa 30 metri prima di finire contro un palo e il muro dell'abitazione della sua ex fidanzata. Un incidente o un'aggressione, questa la verità che dovranno chiarire gli investigatori. Giallo anche sulle dichiarazioni della donna che avrebbe raccontato che al momento dell'incidente sarebbe stata a casa, e di essere stata avvertita per citofono da Domenico Senatore di quanto era accaduto.
S.B.