Cervinara

Scarcerata dal Riesame di Bari, che ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare, così come avevano chiesto nel loro ricorso gli avvocati Nico Colangelo e Dimitri Monetti, Maria Virginia Cantone, 53 anni, di Cervinara, legale iscritta al Foro di Avellino, che lo scorso 15 marzo era stata arrestata in flagranza dai carabinieri, a Foggia, dopo aver ricevuto da una coppia di clienti una busta con 14mila euro in contanti. Per lei le ipotesi di reato di truffa aggravata, millantato credito e uso di atti pubblici falsi, contestate nel provvedimento restrittivo adottato dal gip del Tribunale dauno, Covino, con il quale l'indagata era rimasta in silenzio durante l'udienza di convalida.

Questa mattina la discussione dinanzi ai giudici del Tribunale barese e, in serata, la decisione di rimettere in libertà la professionista. Che, a detta degli inquirenti, si sarebbe spacciata per la sorella del magistrato Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, ed avrebbe assicurato il suo intervento per evitare che un appartamento comprato dalla coppia a Campobasso finisse all'asta a causa del fallimento dell'impresa che l'aveva realizzato.

Comepiù volte ricordato, l'arresto era scattato alcuni giorni dopo la denuncia presentata contro anonimi dal dottore Cantone, che aveva ricevuto segnalazioni relative a persone che millantavano rapporti di parentela con lui: rapporti, dunque, inesistenti. La vicenda aveva avuto un'eco enorme, diventata ancora maggiore una decina di giorni fa, quando il gip del Tribunale di Benevento Flavio Cusani, su richiesta del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa, titolare dell'attività investigativa avviata dopo alcune denunce, aveva disposto nei confronti di Cantone l'interdizione dall'esercizio della professione. Una misura ordinata per le ipotesi di reato di patrocinio infedele, truffa e falso ai danno di clienti.

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