E' morto sul colpo Nicola, dopo una caduta da oltre settanta metri. A dirlo i primi risultati dell'autopsia del 21enne napoletano deceduto la notte di Pasqua, dopo aver trascorso una serata con degli amici in un locale di Positano. L'esame è stato eseguito ieri all'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno dal professor Pietro Tarsitano dell'università Federico II di Napoli.
Quello che è emerso è che il 21enne sarebbe morto a causa delle ferite riportate nel forte impatto con il suolo, in un orario che va dalle 4.30 alle 6 del mattino. Tutti i segni trovati sulla salma sarebbero dunque riconducibili alla drammatica caduta. Ora bisognerà attendere i risultati degli esami del sangue effettuati dalla tossicologa per capire lo stato alcolemico del ragazzo e se quella sera oltre che a bere avesse anche fatto uso di sostanze stupefacenti. Intanto la salma è stata riconsegnata ai familiari per i funerali.
Non si danno pace genitori e parenti del giovanissimo. La ricostruzione delle ultime ore di Nicola fa pensare dunque ad un tragico incidente. L'inchiesta della Procura di Salerno potrebbe così essere archiviata. In queste ore gli inquirenti stanno sentendo ancora gli amici del ragazzo che lo hanno aspettato vicino alla discoteca ma poi, non vedendolo tornare, sono andati via.
Intanto non si fermano le polemiche che si sono susseguite in questi giorni. “Non meritava di morire da solo” - a dirlo è il cugino del 21enne- “avevano tutti bevuto troppo lui è stato lasciato andare via. Nicola è morto per una disgrazia ma si poteva fare di più per evitarla”. Anche il padre del ragazzo si è sfogato nelle ultime ore, come riporta il quotidiano Il Mattino: "Nessuno ha fermato mio figlio"- ha detto-. Voglio augurarmi che nessuno avrebbe potuto aiutare Nicola. Se chi lo ha visto alterato in discoteca, chiunque, lo avesse fermato prendendolo a schiaffi, tutto questo non sarebbe successo".
S.B.