Falsi referti medici a false vittime di incidenti stradali. 4 medici indagati sono stati colpiti da un'ordinanza cautelare di divieto di dimora e di divieto temporaneo di esercitare la professione medica, emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Veteres su richiesta della procura della Repubblica. Dei 4 medici due sono stati colpiti dal divieto di dimora in provincia di caserta e 2 dal divieto di esercitare per due mesi e tre mesi la professione medica.
Sono ritenuti responsabili di essere promotori e partecipi di un'associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni di compagnie assicurative nonché autori delle condotte delittuose di simulazione di reato, falsa testimonianza, falsa perizia o
interpretazione, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della
propria persona, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, falsità ideologica commessa
dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Le indagini hanno accertato l'esistenza di un gruppo di persone che organizzava truffe assicurative, che si avvaleva di un collaudato ed allarmante modus operandi basato sulla prospettazione di fittizi sinistri stradali con lesioni personali alle "parti coinvolte".
L'associazione operava attraverso varie figure: referenti che impartivano direttive e raccoglievano la documentazione necessaria per avviare le pratiche di risarcimento per il tramite di studi legali,
gli organizzatori dei falsi sinistri stradali che individuavano e reclutavano le parti da inserire,
di volta in volta, nelle fittizie attestazioni di incidente ; "medici compiacenti '"(in numero di 4), tra cui uno in servizio presso l'Ospedale di Marcianise, che, in cambio di somme di danaro variabili tra i 160 e i 170 euro, redigevano e rilasciavano, uno di questi esclusivamente durante l'orario di servizio, fittizi certificati medici di pronto soccorso, spesso a favore di soggetti che non hanno mai effettuato accesso presso le strutture di pronto soccorso, o consulenze sanitarie attestanti la diagnosi e la prognosi da porre a fondamento delle istanze risarcitone; i "legali patrocinatori'", ovvero professionisti legali (in numero di due) che, nella piena consapevolezza della natura dolosa delle istanze risarcitorie, hanno adito la via giurisdizionale per persuadere le compagini assicurative della "legittimità" delle pretese. In alcuni casi, per rafforzare il convincimento del perito o funzionario assicurativo di turno, la documentazione prodotta veniva consolidata ed integrata attraverso consulenze (ecografie e lastre radiografiche) redatte all'uopo da sanitari e tecnici compiacenti. - i fittizi sinistri venivano risarciti con un compenso variabile in proporzione all'entità delle lesioni riportate dalle "parti coinvolte" e documentate nei referti medici. Complessivamente sono stati accertati nr. 15 sinistri mai verificatisi per un giro d'affari di circa 800.000,00 euro. Oltre ai destinatari della misura cautelare, risultano indagate ulteriori 30 persone".