di Andrea Fantucchio
Raid nella notte contro l'autovelox fra Solofra e Montoro lungo il raccordo autostradale. E' stata rubata la fotocamera all'interno del dispositivo. Poi bruciato da ignoti. La chiamata ai soccorsi è arrivata poco dopo le 12.30. I primi ad arrivare sul posto sono stati i vigili del fuoco della stazione di Avellino. I caschi rossi hanno spento l'incendio. Stando alle prime indiscrezioni, comunque, l'apparecchio è andato quasi completamente distrutto. Sono state trovate tracce di liquido infiammabile.
L'indagine
A occuparsi dell'indagine gli agenti della Polstrada di Avellino, agli ordini del vicequestore Renato Alfano. Questa mattina è stato eseguito un sopralluogo dei poliziotti. Toccherà proprio agli agenti eseguire tutti i rilievi necessari a ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Fari puntati sulle videocamere stradali che potrebbero aver immortalato qualche auto sospetta fermarsi in zona. Intorno a quell'autovelox si erano già sollevate numerose polemiche fin dalla sua attivazione che risale a fine gennaio.
Le polemiche
Numerosi cittadini e anche le istituzioni locali si erano scagliate contro l'istallazione dell'apparecchio. Ritenevano, infatti, che la velocità imposta fosse troppo esigua rispetto al tratto autostradale.
Anche da parte dell'amministrazione di Montoro era arrivata una dura presa di posizione.
«In quel tratto in discesa – aveva chiarito il sindaco di Montoro, Mario Bianchino - le auto arrivano al limite degli 80 chilometri orari anche senza toccare l’acceleratore con il pericolo ora di causare bruschi rallentamenti che potrebbero provocare tamponamenti a catena».
In questo momento non si esclude alcuni pista. Probabilmente in Procura verrà aperto un fascicolo per danneggiamento in seguito a un incendio a carico di ignoti. La notizia si è velocemente diffusa nella Valle dell'Irno.