Caserta

“La realizzazione di un centro di ricerca sulla fusione nucleare rappresenta un’opportunità notevole per la Campania, ma sulle procedure e l’iter seguito finora ci sono ancora tantissimi punti oscuri. L’approssimazione della Giunta regionale, soprattutto su tematiche così importanti, preoccupa e non poco”.

Così il presidente della ‘Commissione Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie’, Gianpiero Zinzi, che ha presentato un’interrogazione indirizzata all’Assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, avente ad oggetto la “Partecipazione della Regione Campania all’avviso pubblico Enea per la selezione del sito per l’insediamento dell’esperimento DTT (Divertor Tokamak Test)”.

L’interrogazione muove dalla delibera n. 40 del 29/01/2018 con la quale la Giunta Regionale, a due giorni dalla scadenza del termine ultimo e senza alcun preventivo coinvolgimento né del Consiglio né tantomeno di Associazioni e Comitati in materia, ha disposto la candidatura della Regione all’avviso indetto dall’ “Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile”.

Il progetto consiste nella costruzione - oltre che di edifici tecnici, per uffici e servizi generali - di un impianto radiogeno, il DTT appunto, ovvero un cilindro alto 10 metri con un raggio di 5, all’interno del quale saranno confinati 33 metri cubi di plasma portati alla temperatura di 100 milioni di gradi, con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, per studi e sperimentazioni sulla fusione nucleare.

“La delibera 40 tace su alcuni punti di primaria importanza come l’analisi degli effetti sul territorio legati la realizzazione di questo impianto. Troppa approssimazione per un sito così strategico e delicato, la Regione Campania convochi un tavolo con Enea per chiarire la portata di questo progetto”.

Il consigliere regionale Zinzi interroga la Giunta regionale “per sapere quali voci di bilancio voglia tagliare per destinare gli oltre 30 milioni di euro di cui necessita la realizzazione del Centro Sperimentale ovvero se non abbiano già preventivato, piuttosto, di procedere alla revoca della candidatura della Regione onde scongiurare l’individuazione di un sito di sperimentazione senza aver prima completato le necessarie procedure di valutazione degli impatti ambientali”.