Cava de' Tirreni

E' accusato di omicidio aggravato, sarà giudicato con rito abbreviato. Accolta la richiestaper Salvatore Siani, l'uomo imputato di aver massacrato la moglie Nunzia Maiorano al termine di una lite furibonda nella loro abitazione di Cava de' Tirreni. Una strada più veloce, e con la riduzione di un terzo della pena, dunque, per il parrucchiere che, lo scorso 23 gennaio, uccise la consorte con decine di coltellate. Non solo. Come chiarito dall'autopsia, sulla vittima c'erano anche segni di altre violenze: morsi e tumefazioni che hanno fatto seguito ad un vero e proprio massacro. Resisosi conto di quello che aveva fatto, Salvatore Siani tentò anche di togliersi la vita con lo stesso coltello da cucina. 

Attualmente l'uomo è rinchiuso nel carcere di Fuorni, a Salerno. Marito e moglie si stavano separando. E uno dei nodi più difficili da sciogliere in un rapporto ormai deteriorato era anche l'affidamento dei tre figli. Gli accertamenti sul luogo del delitto, i risultati dell'autopsia sul corpo martoriato di Nunzia non lasciarono spazio a molti dubbi. Anche per questo la procura aveva chiesto il giudizio immediato, alla quale la difesa ha opposto, come detto, la scelta dell'abbreviato.

La comunità di Cava fu colpita al cuore da una tragedia inimmaginabile. A fine gennaio, associazioni, amministrazione locale e soprattutto tanta gente comune scesero in strada per una fiaccolata in ricordo di Nunzia Maiorano e per gridare, ad alta voce, "mai più". Un corteo culminato in un lungo, caloroso applauso. A guidarlo i fratelli di Nunzia ed i due figli Giuseppe, di 16 anni, e Marika di 9. Mancava Michele, il più piccolo, di appena 5 anni, che è stato testimone del brutale omicidio. In tanti decisero di partecipare all'iniziativa, dopo l'ennesima tragedia di una coppia in crisi culminata in un femminicidio.

Giovanbattista Lanzilli