Caserta

La Corte dei Conti ha detto no al superamento del dissesto finanziario presso il Comune di Caserta. Dopo due gradi di giudizio, l'amministrazione comunale dovrà arrendersi e chiedere, in base alla procedura, di accedere, in continuazione, al dissesto già dichiarato dall'allora sindaco Del Gaudio, per evitare che si dichiari un nuovo dissesto.

La magistratura contabile ha ritenuto ancora troppo critica la massa debitoria che il Comune di Caserta si trascina in bilancio, aggravata, se si può, da una serie di contenziosi che sono ancora in via di definizione.

Per l'amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino uno stop duro da digerire ma atteso, visto che si tratta di almeno 80 milioni di euro (a fronte degli oltre 130 ereditati dalla vecchia giunta) di rosso in bilancio, rispetto ai quali il piano pluriennale di riequilibrio è risultato carente nelle previsioni.

Il sindaco Marino, a questo punto, è intenzionato a chiedere un sostegno finanziario ai ministri competenti per uscire da uno stato di crisi che si trascina irrisolto da troppo tempo, tenendo sotto scacco tutta la fase programmatica della città.

“Siamo vittime di scelte scellerate del passato”, ha spiegato Marino, “grazie a un centrodestra che riesce ancora a danneggiare l'immagine di Caserta, nonostante l'enorme lavoro messo in campo per riallineare questa città alle altre realtà della Campania e del Mezzogiorno”.

Il Comune di Caserta ha già messo manoi ad un massiccio piano di prepensionamenti. Inboltre, per riuiscire ad ottenere le adesioni al piano di rientro da parte dei creditori, l'intenzione è quella di portare ad un'offerta che passi dall'attuale 40 al più appetibile 60 per cento dei ristori.