di Pierluigi Melillo
"De Luca non ci scappi". Lo avevano avvertito: fino a quando la Regione non fornirà risposte sull'emergenza ambiente, loro continueranno a essere il suo incubo. Il bersaglio del movimento “Stop Biocidio” è sempre il governatore della Campania. E la contestazione è senza fine.
L'attacco tra raid e cortei in piazza. Prima il lancio di sacchetti di spazzatura, lo scorso 28 febbraio a Pozzuoli poi le contestazioni durante un corteo, sabato scorso in piazza a Napoli, con migliaia di partecipanti provenienti da ogni parte della Campania. Una manifestazione conclusa con un documento di sfiducia nel quale si denunciava la complicità della classe di governo regionale rispetto all'operato delle ecomafie, rilanciando il contenuto dell'inchiesta Bloody Money che riprende esponenti del centrosinistra e del centrodestra campano disposti a trattare della gestione dei rifiuti con un collaboratore di giustizia condannato per reati di associazione mafiosa.
Rifiuti, basta emergenza. Ma quello che non convince i movimenti ambientalisti è il continuo ricorso a dispositivi emergenziali tra affidamenti diretti e commissariamenti che hanno fallito, dimostrando così una totale incapacità di gestire il disastro ambientale in un territorio che avrebbe invece bisogno di un potenziamento della sanità (che – denunciano – oggi viene invece smantellata) e si chiedono continui monitoraggi e investimenti sul diritto alla salute nelle comunità colpite dall'inquinamento. Si arriva a sollecitare le dimissioni del governo regionale.
L'ultimo agguato al governatore. Insomma un muro contro muro che continua. E i manifestanti hanno teso un altro "agguato" al governatore, questa volta all'uscita del teatro Politeama, dove hanno tentato - senza riuscirvi - di lanciargli un sacchetto d'immondizia. La circostanza è stata resa nota dallo stesso movimento "Stop Biocidio", con un video e un post su Facebook. E avvertono: "De Luca non ci scappi. Una serata a teatro era l'ideale per il presidente, - si legge sul social - per distrarsi dopo un weekend così stressante per lui. Peccato che il tempo di andargli a fare un saluto e portargli una sacchetta lo abbiamo trovato anche stavolta. Dopo tutto lo abbiamo promesso: fino a quando non avremo risposte saremo il suo incubo”.
De Luca contro de Magistris. Ma rispetto ai continui attacchi, il governatore De Luca vede la regia del sindaco de Magistris, soprattutto per quanto concerne gli immobili concessi ai centri sociali. E arriva a denunciare che a Napoli “è stato superato il limite di sostenibilità democratica”. “È l’unica città d’Italia - continua De Luca - dove è impossibile fare un dibattito pubblico in un clima di civiltà e rispetto senza subire intimidazioni squadriste o di gente che vuole continuare la lunga storia della clientela politica”.
Il silenzio del Pd. De Luca attacca in maniera diretta il sindaco quando ricorda che a Napoli “abbiamo il più grande disastro amministrativo d’Italia e il Pd zitto”. Ma la vera emergenza per il governatore è che “in città non c’è più agibilità democratica. Non si può fare un’iniziativa pubblica senza aggressioni, mentre non si trova un euro per risanare il bilancio dell’Anm, con i libri in tribunale”.