Sassinoro, Santa Croce del Sannio, Casalduni, Morcone e Campolattaro bocciano l'ipotesi della costruzione di un impianto privato per la trasformazione della frazione umide dei rifiuti in compost organico. La protesta è stata avviata oggi pomeriggio con un presidio permanente proprio dinanzi alla struttura di un'ex segheria che dovrebbe ospitare il nuovo Impianto. in prima linea il Comitato Rispetto e tutela del territorio che si è costituito nei mesi scorsi. In prima linea il sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, il parroco don Gennaro Di Bonito, Antonio Di Maria, sindaco di Santa Croce e presidente della Comunità Montana Alto Tammaro e Pasquale Iacovella, primo cittadino di Casalduni.
Tutti i sindaci della Valle Tammaro sottoscriveranno un documento congiunto per dire no alla costruzione dell'impianto.
“Sassinoro è il paese dell'Acqua e qui non si può costruire un impianto del genere che rischia di inquinare le nostre falde che convogliano nella diga di Campolattaro”. Così Nicola Zacchino, presidente del Comitato civico “Rispetto e tutela del Territorio” che si batte per non far costruire l'impianto in quel luogo. “Zona, peraltro, - spiega Zacchino – protetta da vincoli paesaggistici che proprio non consentono di costruire uno stabilimento del genere.
E' amareggiato il sindaco di Sassinoro, supportato da numerosi altri primi cittadini. “Questo è un errore della politica ed ora la politica dovrà porre un rimedio”, ha tuonato Pasqualino Cusano che ripercorre l'iter della vicenda. “Qui era previsto un impianto di compostaggio piccolo, solo per le comunità del Tammaro, massimo 9 tonnellate di lavorazione al giorno in modo da avere il controllo diretto. Sarebbe stato un buon modo per abbassare il costo della gestione dei rifiuti. Quell'autorizzazione invece è stata fatta decadere. Poi ci siamo ritrovati questo progetto enorme che ha scavalcato il potere decisionale della Provincia ed è stato invece autorizzato dalla Regione. Questo previsto è un impianto per la lavorazione di 62 tonnellate di rifiuti al giorno. Il Sannio – ha rimarcato Cusano - è destinato sempre a subire questo tipo di decisioni e questo non va bene. Io penso che sia arrivato il momento di protestare in maniera forte ed il sarà in prima linea. Al di là delle chiacchiere che gli imprenditori ci raccontano sulla qualità del compost che verrà prodotto. Prevenire – ha concluso il sindaco - è certamente meglio che curare”
Con i cittadini si schiera anche la Chiesa con il parroco don Gennaro che ha spiegato: “Noi diciamo no soprattutto perchè non è stato condotto uno studio geologico e morfologico. Questo è un territorio ricco di falde acquifere. Aiuteremo i fedeli a protestare. Fare un impianto qui vuol dire creare un pericolo concreto per il fiume Tammaro e per tutto il Parco”, ha concluso il parroco di Sassinoro.
Oltre cento le persone che si sono ritrovate presso il presidio permanente che ospiterà cittadini e comitato durante i giorni di protesta. Sono arrivati con numerosi trattori a rimarcare la vocazione agricola del territorio come ha spiegato la consigliera Comunale di Morcone, Antonella Santucci: “E' da tempo che stiamo ribadendo il nostro no all'impianto. Questa è un'area Sic di allevamenti di polli e pesci di acqua dolce e tutto questo andrebbe a deturpare il paesaggio. Queste popolazioni vivono di agricoltura ed allevamento”.
Il Comitato ha ricevuto anche l'appoggio dell'Oasi Wwf di Campolattaro: “Non siamo contro gli impianti di compostaggio - ha spiegato Sabatino Mobilia - ma non è realizzabile in questa zona che dista solo un chilometro dall'Oafi Wwf. In questo posto era ben accetto il compostaggio di comunità come era previsto prima, ma certo non si può installare un impianto così grandi”.
Alessandro Fallarino