Si terrà a Napoli, il prossimo 4 maggio presso la Sala Auditorium del Consiglio Regionale la manifestazione nazionale organizzata dall’ASMEL nell’ambito della Class Action contro l’Associazionismo coatto in collaborazione con l’ANPCI, l’associazione dei piccoli comuni d’Italia. Sono tanti i comuni, che anche nella provincia di Benevento, hanno aderito, con una delibera di Giunta Comunale, alla protesta messa in campo dall’ASMEL contro la circolare ministeriale del gennaio scorso che ordinava ai prefetti di intervenire sui piccoli comuni che non avevano ancora provveduto ad associare tutti i servizi fondamentali.
Il ricorso presentato dall’ASMEL e sostenuto dall’ANPCI pone l’attenzione sull’illegittimità costituzionale della circolare ministeriale che lede il principio di autonomia degli enti locali e il principio di ragionevolezza. Nelle delibere comunali si sono evidenziate le contraddizioni della Circolare ministeriale che vuole organizzare i comuni attraverso una serie di norme astratte senza tener conto che le realtà comunali sono ben più complesse di quello che si vuole far credere e soprattutto sono le sole realtà vicine alla gente e che realmente conoscono e affrontano i problemi quotidiani dei cittadini.
Se l’ASMEL uscisse sconfitta dalla sentenza del TAR Campania, potrebbero essere azzerati tutti i comuni con meno di 15.000 abitanti con il rischio che l’autonomia, la storia e la cultura delle piccole comunità verrebbero spazzate via in un sol colpo. È intervenuto a dare il suo sostegno personale e quello dell’intera comunità montana del fortore che rappresenta, il Sindaco di Ginestra degli Schiavoni, Zaccaria Spina componente nazionale dell’ANPCI: “come associazione ANPCI abbiamo ritenuto di condividere e sostenere le ragioni e le iniziative intraprese dall’ASMEL relativamente alla contestazione dell’obbligo dell’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni inferiore a 5.000 o 3.000 abitanti. La nostra posizione di contrarietà alla norma così come concepita è ormai nota, ed oggi crediamo che sia estremamente necessario utilizzare i termini concessi nella proroga per arrivare finalmente ad una sua revisione in quanto appare inopportuna ed inapplicabile.
Ovviamente l’attivismo dell’ANPCI va oltre l’impegno per l’abrogazione dell’associazionismo coatto, infatti sono tanti i temi caldi che investono i nostri comuni, per esempio la normativa sull’obbligo della Centrale Unica di Committenza, l’IMU sui terreni agricoli, la ridefinizione della figura del segretario Comunale e, più in generale, il dibattito sulle nuove politiche di difesa e sviluppo dei piccoli comuni.”
Giuseppe Addabbo