Scafati

Una lunga sfilata, la carica dei 20mila per ricordare le vittime di mafia. Tantissimi i giovanissimi e gli studenti giunti da tutta la Campania per manifestare da Pompei, in provincia di Napoli, a Scafati. L'iniziativa di Libera Campania ha riunito tutti in piazza Immacolata, a Pompei, per la 23esima edizione della Giornata nazionale della Memoria e dell'impegno. ''Nessun temporale ci può fermare'' hanno urlato i ragazzi'' protagonisti di un corteo colorato e variegato.

C'era anche Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli, vent'anni fa fu testimone dal balcone di casa della morte della madre, Silvia Ruotolo, uccisa dalla camorra. Trenta proiettili tra la folla nella salita dell'Arenella.

“Illuminiamo il nostro territorio, queste città che sono state scelte sono veramente il punto di riferimento di un impegno, combattiamo oggi quella memoria di circostanza, - ha precisato Alessandra Clemente - è retorica. La memoria è un progetto per il presente.

E' bellissima la presenza di tanti amministratori, noi come città di Napoli siamo in prima fila, perchè alle amministrazioni criminali dà forza la disperazione, la debolezza. Dà forza alle organizzazioni criminali un sistema, anche politico, imprenditoriale, economico. Fatto di malaffare di corruzione, fatto di indifferenza e di collusione con imprenditori, professionisti, cittadini comuni, rappresentanti delle istituzioni” precisa l'assessore partenopeo. Noi oggi in primo luogo ci guardiamo allo specchio e dobbiamo essere all'altezza di un debito che non potremo mai saldare, cioè quello di tante vite spezzate innocenti.

Di fronte a tutto questo noi non possiamo far altro che sentire quanto noi siamo vivi. Il nostro impegno può qualificare delle pagine veramente diverse della vita della nostra città e della terra nella quale siamo nati. Ricordare è importante, ma farlo con credibilità - precisa l'assessore Alessandra Clemente -. La benzina delle organizzazioni criminali è la disperazione, la povertà e l'ignoranza. Bisogna istituire piani strutturali forti, immaginare l'economia dei territori, tutto questo toglie ossigeno alle organizzazioni criminali”.

Il corteo ha proseguito fino al piazzale Aldo Moro, a Scafati, dove, in contemporanea con le altre città italiane, si è unito con la piazza nazionale di Foggia per la lettura ad alta voce dei nomi delle 975 vittime delle mafie.

Sara Botte