“La politica assente ci costringe a chiedere aiuto a tutto il territorio a noi vicino. Caposele ha bisogno di tutti voi per il #nocapannoneday il 10 Maggio alle ore 17.30”. E' un appello accorato di un paese che da solo non può farcela, è un richiamo a chi tiene all’ambiente, al territorio, a chi pensa che la nostra terra merita di più di quello che ha avuto fin ora; a chi ritiene che fin ora sia stata usata ed anche abusata ed abbia bisogno di tutela e protezione. Da oltre un anno, infatti, sono in corso i lavori per la realizzazione della "Pavoncelli Bis", una galleria alternativa all’esistente galleria "Pavoncelli" realizzata oltre un secolo fa a servizio dell'acquedotto. Si stanno spendendo circa 160.000.000,00Euro di soldi pubblici per realizzare una galleria di grandezza tripla rispetto a quella già esistente nonostante la portata delle sorgenti del Sele è diminuita di circa la metà(!!), non vi è conferma di un equilibrio del Bilancio Idrico per l’equa sostenibilità della risorsa e i nostri fiumi sono in perenne crisi idrica! Ma questa è un'altra storia. Oggi il problema della nostra comunità e di tutto il Parco dei Monti Picentini è un altro.
Nel realizzare un'opera accessoria (consistente nella copertura di un pozzo di derivazione) si sta attuando un vero e proprio sfregio ambientale che potrebbe essere tranquillamente evitato con un’opera tecnicamente più confacente ai luoghi, e con politiche di reale tutela e salvaguardia delle tante bellezze paesaggistiche dei nostri territori. Stanno costruendo e completando in tutta fretta, infatti, un'enorme capannone, altamente impattante, in una delle zone più belle e caratteristiche del nostro paese, vista la presenza di storiche cantine ricavate nella viva roccia, alto ben 10 metri. La cosa più sconvolgente è che tale capannone viene realizzato in un'area che il Piano Urbanistico Comunale individua come "Verde di tutela
Ambientale" con divieto di nuovi volumi. Tutto ciò continua e va avanti da tempo nonostante sia sorto un comitato spontaneo rappresentativo di tutta la nostra piccola comunità che ha anche proposto soluzioni alternative, senza inficiare la funzionalità dell'opera e di fatto a costo Zero. Ma nessuno sembra ascoltare. Gli amministratori locali, inspiegabilmente, non intervengono per porre rimedio ad un inutile ed irreversibile deturpazione di un luogo a grande vocazione storica, archeologica e naturalistica Ci serve un megafono che amplifichi le nostre voci! Ed è per questo che dobbiamo incontrarci per vedere insieme questo sfregio, per renderci conto di che cosa accade, per parlarne, informarci e soprattutto opporci. Lo faremo il giorno 10 maggio ore 17.30 con i rappresentanti del comitato, l'Idrogeologo Sabatino Aquino, il Comitato Notriv, Libera Avellino, il WWF e tutti coloro che non vogliono questi sfregi e si aggiungeranno a questa lista.
Lo faremo sotto il capannone in località Saure, tra musica, bontà e un grido di libertà.
redazione