Terzigno

di Simonetta Ieppariello

Immacolata Villani, 31 anni, è stata uccisa mentre accompagnava la figlia di 8 anni a scuola. Le hanno sparato davanti a una scuola elementare nel quartiere di Boccia al Mauro di Terzigno (Napoli). Ricercato il marito. Spari, sangue e la terribile ipotesi che a premere il grilletto sia stato il suo compagno. Terzigno è sotto choc. «Ho visto Imma pochi minuti prima che le sparassero – racconta una delle madri che aveva appena accompagnato i suoi figli a scuola. - Lei è entrata, ha lasciato la figlia, poi si è fermata in un capannello dove c’ero anche io. Imma era una ragazza normale, tranquilla, riservata».

Dopo aver sparato  l'uomo si è allontanato a bordo di uno scooter grigio. Immacolata Villani , secondo quanto riferiscono i parenti,  aveva denunciato qualche giorno fa il marito e la suocera per una lite in famgilia (la suocera aveva presentato una controquerela)  ed era tornata a vivere con il padre, a Terzigno, insieme alla loro unica figlia di 9 anni. Il marito di Immacolata ha lasciato numerose lettere, sembra addirittura una ventina, in una delle quali avrebbe scritto di meditare un "proposito di farsi giustizia da sè". Ma si tratta di elementi che dovranno essere verificati, vagliati e approfonditi nel corso delle indagini.
Braccato, sembra scappi senza una meta
precisa. I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata seguono le tracce del telefonino e dei possibili appoggi di Pasquale Vitiello. Lo cercano tra Terzigno, Boscoreale e le zone di campagna vesuviane. E` in fuga dalle 8,20 del mattino di ieri. In fuga, con il peso dell'accusa di un omicidio compiuto. Di aver ucciso la madre dei suoi figli

Pasquale e Immacolata. Lui ha 36 anni, la moglie 31. Lui lavora in una ditta che ha l’appalto di pulizie nei locali dell’Alenia. Si erano conosciuti una decina di anni fa. Presto, tra Pasquale e Imma era calato il gelo. Da almeno due anni la storia pare non andasse bene.

E Pasquale non si è dati pace per la relazione che la moglie avrebbe iniziato con un altro uomo. Semplici ipotesi ora al vaglio degli inquirenti per ricostruire il quadro familiare in cui sarebbe maturato il brutale assassinio. L?uomo avrebbe affidato le sue confidenze a venti lettere. Le scrive tutte su fogli A4. Tutte a penna.

Sono dirette ad un amico, alla figlia, a se stesso. Lo scritto piu` lungo e` una specie di promemoria sulle vicende familiari e personali che lo turbano. «Ho subito un torto, lei ha sbagliato, l’unica cosa e` farsi giustizia da soli» scrive. L’annuncio premonitore di una scelta che sta maturando, in preda alla rabbia e al rancore.