Marano di Napoli

 

di Simonetta Ieppariello

Si terranno domanii funerali di Franco Della Corte, la guardia giurata della Security service uccisa da tre minorenni. Le esequie si terranno nel pomeriggio (l'orario non è ancora stato deciso) a Marano, la città in cui risiede la famiglia Della Corte. La cerimonia religiosa sarà officiata nella chiesa dello Spirito Santo Nuovo di via Piave.

Oggi, invece, è stato eseguito l'esame autoptico sul corpo dell'uomo colpito a morte e deceduto dopo 13 giorni di agonia la notte del tre marzo scorso. Domani a Marano sarà lutto cittadino, come annunciato dai commissari straordinari alla guida del Comune (vedi servizio 696 tv)

«Bisogna dare ampio spazio alla scuola e riconoscere alla famiglia quel ruolo primario che la Costituzione le assegna». A dirlo è il Procuratore Nazionale Antimafia  Federico Cafiero De Raho questa mattina ad Ercolano in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, commentando  l'aggressione del vigilante ad opera di minorenni. 

«Ci dobbiamo domandare perché il rapporto genitori-figli sia scalfito al punto da non fare emergere una realtà che è purtroppo dolorosa - ha detto il Procuratore -  quella di figli che tentano di affermarsi nella società usando la violenza.  Probabilmente dobbiamo fare tutti un esame di coscienza e pensare qual è il rapporto con i giovani e con i nostri figli ed in che modo lo possiamo recuperare, in modo che questa ondata di violenza, che tocca tantissimi ragazzi, possa essere superata».Intanto chiedono perdono i parenti dei baby assassini . In una lettera aperta Giuseppe De Santis, residente in Germania e cugino di uno dei ragazzi che ha aggredito il vigilante a nome della famiglia chiede  “umilmente perdono alla famiglia.

Noi siamo brave persone. I ragazzi devono pagare. Ma noi familiari non siamo colpevoli di nulla. Mia zia, la mamma del ragazzo, ogni giorno lavora ed è separata dal marito e non ce la fa a gestire lavoro e figli non è colpa sua. Noi stiamo soffrendo insieme a voi e porteremo questo peso sulla coscienza tutta la vita».

Ma la rabbia dei parenti, dei familiari della Guardia è tanta.

«È come se mio padre fosse morto per la seconda volta». Giuseppe Della Corte, il figlio della guardia giurata, commenta i messaggi di solidarietà che intanto piovono sul web per i presunti assassini, sui profili Facebook dei familiari dei ragazzini arrestati dalla polizia.

Intanto dalle intercettazioni di alcune ragazzine amiche dei presunti assassini emergono particolari inquietanti. Le giovanissime intercettate al telefono dicono: che scemi, hanno confessato. Il tutto a lasciar intendere che, forse, sarebbe stato meglio tacere, negare, non ammettere la colpa commessa pur di non finire in carcere.