Capaccio

E' ancora giallo sulla morte della donna di circa 30 anni ritrovata cadavere ieri mattina nell'oasi dunale di Paestum. Da un primo esame esterno della salma, effettuato sul posto dal medico legale Francesco Annechiarico, incaricato dalla procura salernitana, non sarebbe emerso nessun segno di violenza. L'ipotesi più accreditata dagli inquirenti resta dunque quella dell'annegamento. Il corpo si trova ora nell'obitorio del cimitero di Capaccio.

Sarà solo l'autopsia, che potrebbe essere svolta nella giornata di lunedì, a fornire chiarimenti su una vicenda che resta avvolta nel mistero. Non si esclude si possa trattare di un suicidio. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, era in acqua da diversi giorni.

Potrebbe essere stato trasportato dalle correnti a lungo. Gli inquirenti intanto stanno setacciando il registro delle persone scomparse, utilizzando anche le impronte digitali. La donna, di carnagione chiara, dai tratti europei, non aveva con sé i documenti. Indossava un giubbino nero, dei leggings viola e degli stivaletti.

A scoprire il corpo riverso sul bagnasciuga un gruppo di studenti del liceo scientifico Gallotta di Eboli, in spiaggia con i volontari di Legambiente e un biologo. Sono stati proprio loro a dare l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo i militari di Agropoli e la Guardia Costiera che ha esteso le ricerche anche in mare, per escludere che vi fossero altri corpi alla deriva. E' stato perlustrato lo spazio antistante il luogo del rinvenimento del cadavere, alla ricerca di elementi utili che potessero essere di ausilio alle indagini, ma pare senza esito.

Uno choc per i ragazzi che erano in spiaggia per una lezione sulla fascia costiera pestana. Si sono ritrovati davanti agli occhi una scena davvero tremenda. Non si fermano le indagini a cura dei militari dell’Arma, che stanno lavorando per cercare di dare un nome alla vittima.  

S.B.