Ieri sera è stato fatto un altro passo avanti verso il ritorno del mercato in centro, da dove undici anni fa fu spostato prima a contrada Santissimo (per effettuare i lavori in Piazza) e poi a parco delle Acacie (perché dov’era non c’erano le necessarie condizioni di igienici e sicurezza). «Ancora qualche piccola modifica - spiega Giuseppe Innocenti (nella foto), storico ambulante e sindacalista della Confcommercio - ed il progetto è pronto. In quest’ultima fase si sta cercando di risolvere qualche piccola criticità, ragionando, in particolare, su come evitare disagi ai commercianti a posto fisso e ai residenti. Il mercato deve essere visto come un servizio, non come un fastidio, utile anche a calmierare i prezzi».
A quanto pare un totale 37 alimentaristi, 117 non alimentaristi, 11 coltivatori diretti e un numero variabile di vivaisti stagionali troveranno agevolmente posto fra Piazza Umberto I, piazza Sparavigna (abiti usati), via Dogana, via Aversa, via Fiume e via Gramsci. In particolare gli alimentaristi saranno sistemati lungo via Fiume, spalle al fiume, e via Aversa: «Tutte le strade interessate - prosegue Innocenti - avranno una corsia libera di almeno tre metri per consentire l’eventuale passaggio di mezzi di soccorso. L’assessore Landi ed il consigliere Pascarosa hanno espressamente chiesto che si tenesse nel conto questo aspetto e, anche se la normativa prevede una larghezza inferiore, bene hanno fatto. Per il resto posso dire che né i commercianti a posto fisso, né le abitazioni si ritroveranno oscurati dalle bancarelle, ma il mercato sarà fluido, fruibile e arioso».
I tempi sembrano confermati: da due a cinque mesi, a seconda del numero di imprevisti e difficoltà. E il sindacalista lo conferma: «Se l’Amministrazione accelera anche per giugno si può trasferire il mercato, anzi prima lo fanno e meglio è per tutti - azzarda Innocenti - ma non vorrei sbilanciarmi perché potrebbero sorgere difficoltà impreviste. Il progetto ormai è pronto e credo che sarà definitivamente approvato la prossima volta prima dalla commissione consultiva e poi dagli organi preposti. La commissione non si è aggiornata perché potrebbe anche bastare una settimana per chiudere il cerchio. In ogni caso, ormai ci siamo».
Gianluca Roccasecca