di Simonetta Ieppariello
L' agguato avvenne ad Arzano, comune a nord di Napoli, all' interno di un centro estetico, così come nella scena iniziale del film Gomorra di Matteo Garrone, ispirato al romanzo scritto da Roberto Saviano. Le vittime furono Vincenzo Ferrante, di 30 anni e Ciro Casone, di 57 anni. I sicari entrarono e in una manciata di secondi fecero fuoco, uccidendo i due uomini a colpi di pistola. Ferrante era all'interno del centro per rifinire le sopracciglia. Poco distante c'era Ciro Casone: per i due non c'è stato scampo. Oggi, 4 anni dopo, gli agenti della polizia di Stato e carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei soggetti, esponenti del clan camorristico degli Amato-Pagano, operante nei comuni di Arzano, Melito, Mugnano e Marano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, estorsione, violenza privata, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Il provvedimento si fonda sugli esiti delle attività investigative frutto di un lavoro di sinergia, svolto di concerto dalla Squadra Mobile di Napoli e dai carabinieri dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.
Le indagini svolte avvalorate anche da dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno permesso di individuare mandanti ed esecutori, nonchè il contesto criminale in cui è maturato il duplice omicidio di Ciro Casone e Vincenzo Ferrante, avvenuto il 26 febbraio 2014, maturato nell’ambito di un contrasto per il controllo delle attività illecite sul territorio di Arzano tra un sodalizio criminale emergente riconducibile al clan Amato-Pagano e il gruppo delinquenziale facente capo ad una delle vittime, referente del clan Moccia su quell’area della provincia napoletana. Il duplice omicidio fu consumato all’interno del centro estetico Solerio di Arzano, frequentato dalle vittime. Durante la fuga i killer ingaggiarono una colluttazione con la moglie di Casone che, intervenuta per soccorrere il marito, fu colpita al capo con il calcio della pistola.