di Andrea Fantucchio
Potrebbero presto esserci interessanti sviluppi nell'indagine che coinvolge dieci medici dell'ospedale "G. Criscuoli" di Sant'Angelo dei Lombardi. Indagati perché avrebbero provocato delle lesioni a un paziente sottoposto ad alcune operazioni chirurgiche. Il pm, Paola Galdo, ha conferito l'incarico ai due consulenti che si occuperanno di accertamenti che, come anticipato, potrebbero rivelarsi decisivi.
L'inchiesta è nata in seguito alla denuncia di un paziente. L'uomo nel 2014 è stato sottoposto a diverse operazioni chirurgiche. Tutto era iniziato a maggio del 2014. Quand era stato ricoverato nell'ospedale altiripino per essere sottoposto a un'operazione di viscerolisi. Poi era in programma una ileostomia (tecnica chirurgica che consente l'apertura dell'ileo sulla superficie addominale). Ma i medici, secondo l'accusa. «gli hanno impiantato, rispetto alla reali esigenze, una colostomia in luogo della ileostomia». E questo avrebbe causato al paziente alcune lesioni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, inoltre, proprio il trattamento scelto avrebbe poi reso necessari altri quattro interventi. Operazioni che - sempre secondo l'accusa - avrebbero indebolito la selezione dell'intestino del paziente. E così esposto a ulteriori rischi l'uomo.
Una versione ovviamente smentita dai diretti interessati che hanno sempre sostenuto di aver eseguito tutto il protocollo previsto in casi del genere. E ritengono, assistiti dai propri legali, di poter smontare tutte le accuse formulate a loro carico.
Una vicenda intricata che ha spinto il pubblico ministero a chiedere degli ulteriori accertamenti. Toccherà adesso proprio ai consulenti incaricati far luce sulla vicenda. Il chirurgo addominale, Pietro Maida, e il medico legale, Elena Picciocchi, dovranno accertare se sia stata seguita la terapia adeguata per il paziente. Ed evidenziare eventuali condotte colpose da parte degli indagati.