Avellino

Alla fine ha prevalso la linea del segretario provinciale Carmine De Blasio. Le quattro candidature irpine del Pd alle elezioni regionali, infatti, sono quelle uscite dalla tumultuosa assemblea svolta all’Asilo Patria e Lavoro giusto una settimana fa. Con l’ex senatore Vincenzo De Luca, che aveva già firmato ieri pomeriggio, scendono in campo la consigliera regionale uscente Rosetta D’Amelio, il sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri e la presidente provinciale del partito democratico Roberta Santaniello.

La decisione di avallare la proposta di via Tagliamento è stata presa a Roma. Dunque, nessuna istruttoria da parte della Commissione nominata ad hoc alla Stazione Marittima e nessuna ingerenza particolare da parte della segretaria regionale Assunta Tartaglione. La scelta di far restare fuori dai giochi l’ex segretaria provinciale Caterina Lengua e il rappresentante dell’area di sinistra Francesco Todisco, che pure sembrava essere vicino al sorpasso ai danni di Palmieri, è frutto delle conclusioni a cui sono giunti i vertici romani del partito.

Sul caso Avellino, però, è bene sottolinearlo, ci hanno messo becco un po’ tutti. A vario titolo e tirando la volata ai diversi contendenti. Ognuno dei candidati in bilico, insomma, ha mosso le sue pedine e agganciato gli apparati del Nazareno per appagare la propria ambizione.

Ma al traguardo, con De Blasio, ha avuto la meglio anche il deputato Luigi Famiglietti, che ha sponsorizzato apertamente il presidente di Big Bang Irpinia, sulla collega Valentina Paris, che invece avrebbe visto meglio l’impegno dell’esponente del circolo “Foa” e della sua “Ape rossa”. Ma tant’è e allora, per una questione di equilibri e rappresentanza, può solo restare l’amaro in bocca di un partito che ha perso un’altra occasione per esprimere una reale pluralità di voci, idee e posizioni.

Passa la lista della maggioranza, dunque, che, forse, avrebbe ceduto un posto in quota rosa ad una diversa candidatura e che ora ha lasciato a guardare la minoranza del Pd irpino. Una fetta del partito consistente che nel corso dell’assemblea provinciale, fans o no, aveva espresso un’alternativa e chiesto visibilità e protagonismo. Una richiesta negata ma che adesso, inevitabilmente, potrebbe riflettersi sulla campagna elettorale pronta ad entrare nel vivo dopo la consegna ufficiale delle liste, che avverrà in queste ore. Ovviamente tra polemiche e malumori.

Alessandro Calabrese