di Pierluigi Melillo

Sarà pure iniziata la Terza Repubblica, quella che Luigi Di Maio ha definito dopo la travolgente vittoria elettorale, “la Repubblica dei cittadini”. Ma i protagonisti del dibattito in Campania sono ancora i leader politici della prima Repubblica. Torna sulla scena, ma in fondo non se n'era mai andato, Antonio Bassolino, che con la sua fondazione Sudd cerca di agitare quel poco che resta nel mondo della sinistra. Lui il dato elettorale lo ha letto con grande serenità, ma la sua analisi è severa e spietata soprattutto nei confronti del Partito democratico.

Gli errori del Pd.  “E' stato – esordisce - un voto senza precedenti, riflettere è un dovere come altre volte ma purtroppo in passato una riflessione vera e seria non c'è mai stata. Quando questo non avviene, poi si rischia di ripetere sempre gli stessi errori e le sconfitte diventano ancora più gravi”. Il riferimento è al Pd che ha fatto finta di nulla dopo le comunali di Napoli e persino dopo la sconfitta del referendum. Bassolino argomenta: “Non si deve girare subito pagina come è successo dopo le comunali e dopo il referendum. Il 4 marzo è figlio della mancata riflessione dopo il referendum. E la sconfitta di dicembre arriva dal risultato delle comunali. Tutto qui”.

Lo tsunami Lega-M5S. Ma il voto ora ha stravolto gli equilibri politici in Campania. Bassolino ammette: “Il voto è più che un terremoto, è uno tsunami di proporzioni incredibili. Basta guardare la cartina colorata e si vede il successo enorme dei Cinque Stelle che vanno oltre il 30 per cento. Aver superato questa soglia vuol dire un cambiamento enorme. Molto grande il successo della Lega e di Salvini appena un punto dal Pd che conosce una sconfitta pesante. Anche il voto a Leu ha una forza molto al di sotto delle aspettative che i dirigenti di Liberi e Uguali avevano per questa campagna elettorale”.

Le nuove alleanze. Bassolino è cauto rispetto all'ipotesi di un'alleanza di governo tra M5s e Pd. “Adesso bisogna riflettere bene e avere grande rispetto del presidente della Repubblica. Ci sono due passaggi impegnativi con l'elezione delle presidenze di Camera e Senato e le consultazioni. Il voto consegna una situazione difficile, ci sono due vincitori ma nessuno dei due ha la forza per governare. Ma ho grande fiducia in Mattarella”.