Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dell'Inps. Queste le accuse nei confronti di quattro persone destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L'inchiesta coordinata dalla Procura di santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri di Grazzanise che questa mattina hanno messo a segno il blitz e gli arresti a Formia, Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, Capua e Udine.
Secondo l'accusa, le quattro persone indagate avevano messo in piedi un sofisticato meccanismo “truffaldino – si legge in una nota della Procura - fondante sulla fittizia costituzione di imprese, in realtà inesistenti, presso le quali risultavano assunti lavoratori, poi licenziati”. Dalle indagini è anche emerso che erano state create 5 false agenzie di cal center presso i quali risultavano assunti, fittiziamente, 96 falsi lavoratori che poi venivano licenziati e quindi entravano nei programmi del Governo per l'indennità di sostegno alla disoccupazione.
Soldi che successivamente venivano divisi tra gli indagati. L'attività d'indagine, condotta dal dicembre del 2015 all'aprile del 2017, si è sviluppata mediante attività di intercettazione telefonica ed ambientale, acquisizione di copiosa documentazione, sequestro degli smartphone in uso ad alcuni degli indagati, analisi informatica di tali dispositivi, nonché attraverso servizi di osservazione e pedinamento, che hanno consentito di raccogliere un solido compendio indiziario a carico degli odierni indagati.
“In particolare – spiega il Procuratore capo Maria Antonietta Troncone -, è stata accertata l'operatività, nella provincia di Caserta, di un sodalizio criminale dedito alla commissione di una serie indeterminata di episodi di truffa ai danni dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), eseguiti facendo risultare come operativi agenzie pubblicitarie e cal center - in realtà inesistenti ed intestati a "teste di legno", nonché nell'assumere, sempre fittiziamente, falsi lavoratori, per poi licenziarli, decorso un periodo di tempo sufficiente alla percezione dell'indennità di disoccupazione”.