Avellino

di Pierluigi Melillo

Per il Pd è una Caporetto, senza precedenti. Non solo a Napoli ma anche in Irpinia, dove il partito non ha più un rappresentante locale in Parlamento. Lui era pronto a scendere in campo, non l'hanno candidato. L'ex senatore Enzo De Luca vorrebbe mettere insieme i cocci di un disastro. Sarà dura.

- Da dove si riparte?

“Sono un uomo di partito, ci sono delle regole da rispettare. Ma dobbiamo guardare anche ai territori che negli ultimi tempi sono stati mortificati”.

- In che senso?

“Abbiamo avuto troppe candidature calate dall'alto, sono emersi troppi egoismi nel partito”.

- Ma per le scelte dei candidati come si dovrà procedere?

“Nel nostro statuto sono previste le primarie. Credo che vadano necessariamente recuperate”.

- Ma qui in Irpinia il caos è totale. Il commissariamento è stato un fallimento...

“Non c'è più tempo da perdere. Entro fine marzo bisogna celebrare il congresso provinciale. De Blasio s'era dimesso per senso di responsabilità non certo perché fosse un pericoloso criminale. Ma quel suo gesto non è servito”.

- Perché?

“A Roma il partito aveva preso degli impegni precisi. Non sono stati mantenuti”.

- Deluso dal voto?

“I segnali della sconfitta c'erano tutti. Ora dobbiamo recuperare una coalizione ampia quanto più ampia possibile per le prossime partite da giocare”.

- Nel Pd c'è già chi guarda al M5S...

“Storia vecchia. Nel Mezzogiorno ricordando Dorso il trasformismo e l'opportunismo di chi sale sul carro dei vincitori sono stati sempre presenti. Non mi meraviglio”.

- Cosa deve cambiare nel Pd?

“ripeto, si devono rispettare le regole. L'epoca dell'arroganza è finita. Qui in Irpinia dopo due anni e mezzo dobbiamo eleggere un organismo che ci possa rappresentare. Non è possibile che chi si alza la mattina si mette a comandare”.

- Partito a pezzi anche al comune. Ora ci sono le elezioni

“Lo spettacolo che abbiamo dato in questi anni va cancellato. Ci sono state divisioni enormi. Ma le istituzioni sono un luogo sacro che vanno rispettate. Non sono un'arena dove si va a litigare. Bisogna cambiare registro”.