di Simonetta Ieppariello
E’ caccia al pakistano accusato di averla rapita. Dieci mesi di buio fitto. Due i paesi in cui Rosa avrebbe vissuto con quell’uomo. Ieri Rosa Di Domenico, la ragazzina di Sant’Antimo di Napoli scomparsa lo scorso 24 maggio, è stata accolta da una psicologa a Napoli,a Capodichino dove l’aereo decollato da Instanbul finalmente l’ha consegnata all’affetto dei suoi genitori. L’incubo è finalmente finito quando il carrello del volo «TK 1453» Istanbul-Napoli ha finalmente toccato suolo italiano. (vedi servizio tg 696 tv)
Ore 17.35: la fine di un incubo lungo dieci mesi.
Il tempo fermo per i familiari della 16enne. Loro non hanno mai smesso di cercarla. Le indagini condotte dalla squadra mobile sotto l’egida di Luigi Rinella parlano chiaro: Rosa sarebbe stata rapita da un pakistano Alì Quasib, residente a Brescia.
Forse si erano conosciuti in rete. Scomparsa a quindici anni, ritrovata a sedici. Indossava vestiti occidentali ieri Rosa, quando sua madre la abbracciata dicendole: “amore di mamma, ti amo tanto”. Quell’uomo ora è indagato per sequestro di persona, detenzione di materiale pedo pornografico e minacce: sembra essere scomparso nel nulla.
Su di lui grava un ordine di cattura internazionale. Ieri Rosa prima di partire da Instanbul aveva parlato con il capitano di Giugliano di Napoli, De Lise, e aveva detto di stare bene, di aver raggiunto il consolato italiano e di voler tornare a casa.
Ieri è stata ascoltata negli uffici del drappello della polizia di Frontiera a Capodichino dal magistrato di turno. Oggi sarà riascoltata in Procura. Ma sembra che stia bene.
LA SCOMPARSA
«Stasera vado a casa di un’amica». Aveva detto la sera di quel maledetto 24 maggio. Poi dieci mesi di buio fitto. Fino ad un videomessaggio in cui Rosa compariva e diceva di stare bene.Dieci mesi di angoscia e tanti, troppi misteri. In quel videomessaggio che presentò la trasmissione Chi L’ha Visto? la ragazzina, a detta dei suoi genitori, sembrava sofferente, provata. Sembrava recitare un copione scritto.
Quando quel 24 maggio Rosa raccontò di andare da una amica sparì. Aveva saltato anche la scuola. Nella denuncia finì anche il pakistano Alì Qasib, 26anni, residente a Brescia.
Poi le indagini, gli appelli accorati dei genitori, le inchieste duplici e parallele tra Brescia e Napoli. La mediazione del sindaco di Sant’Antimo con la comunità pakistana affichè collaborasse, qualora avesse avuto elementi utili.
I mesi sono trascorsi. “Per noi il tempo sembra essersi fermato - racconta la madre, che ieri durante l’attesa a Capodichino ha avuto un malore -. E’ la fine di un incubo senza fine. Ora vogliamo solo pace».
Poi il 17 dicembre dello scorso anno sul cellulare della mamma di Rosa arriva un video della figlia. Nel breve filmato la ragazzina spiega: «Ciao sono Rosa, oggi, 4 novembre 2017, vi mando questo video per farvi sapere che sto bene». Ma la ragazzina in quel video ai genitori sembra provata, tesa e troppo truccata. Forse addirittura con occhi e labbra tumefatte.
«Non mi ha mai trattata male.
Non mi fa mancare nulla - spiega in quel video Rosa, riferendosi al pakistano -. Ho trucchi… piastre per capelli…. orecchini. Ho anche due conigli che lui mi ha portato per non farmi sentire sola». Ora le indagini vanno avanti. Si deve capire dove è stata Rosa Germania? Grecia? Turchia?. Come quando e con chi?
Ma per ora, la ragazza è stretta nell’abbraccio di suo fratello, sua madre e suo padre. Di tempo ce ne sarà per chiarire ogni aspetto di questo vero e proprio giallo.