Solofra

 

di Andrea Fantucchio 

Indagine su false indennità di disoccupazione nella Valle dell'Irno. Nel mirino degli inquirenti della Procura avellinese è finita un'impresa conciaria di Solofra. Nei registro degli indagati, oltre ai legali rappresentanti dell'azienda, anche dei dipendenti, alcuni dei quali legati da legami di parentela.

Dovranno rispondere, a vario titolo, di truffa aggravata in concorso e falso. Avrebbero frodato lo Stato per decine di migliaia di euro. Per gli inquirenti l'azienda si faceva rimborsare contribuiti di disoccupazione con operazioni inesistenti. I finanzieri hanno analizzato la documentazione amministrativa acquisita negli uffici dell'ente previdenziale. Altre ispezioni hanno riguardato la società finita sotto inchiesta.

Gli indagati avrebbero utilizzato prestampati di assegni previdenziali, destinati a chi ha perso lavoro in seguito a licenziamento. Avrebbero simulato dei rapporti lavorativi e retribuzioni fittizie, inducendo l'Inps ad emettere mandati di pagamento mensili delle indennità di disoccupazione Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego) per un importo di circa cinquantamila euro.

Altre posizioni sono al vaglio degli inquirenti, l'inchiesta è destinata ad allargarsi. Le fiamme gialle infatti, da mesi, stanno ispezionando diverse imprese della valle dell'Irno e non solo. Proprio per tentare di arginare il fenomeno di truffe ai danno dello Stato. Il numero di truffe ai danni dell'Inps è aumentato nell'ultimo periodo. Ricorderete, nel 2016, un'indagine della guardia di finanza crotonese. Era stata scoperta una frode ai danni dell'Istituto di previdenza da parte del legale rappresentante di un'azienda, per un importo complessivo di mezzo milione di euro. I lavoratori – con contratti di lavoro e documenti falsi – percepivano provvidenze pubbliche che non gli spettavano, parti delle quali venivano riconsegnate al datore di lavoro.