Non è ancora chiaro se l'ex premier Matteo Renzi chiuderà la campagna elettorale del Partito democratico in Campania. “Fermiamo l'onda anomala grillina”, aveva annunciato il segretario nazionale Pd, confermando la sua intenzione di tenere un comizio anche nella piazza di Pomigliano d'Arco, feudo del candidato premier del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, tappa poi saltata per il maltempo e l'emergenza neve. E proprio dal comune napoletano arrivano nuove scintille. Nei giorni scorsi avevano fatto scalpore i manifesti affissi sulle cantonate cittadine con la testa di Vittorio Sgarbi sanguinante sul corpo di due capre, ed il lancio di rotoli di carta igienica contro Gennaro Migliore, ora gli esponenti dei Si Cobas Fca e del Collettivo 48OHM di Pomigliano d'Arco, hanno fatto stampare centinaia di manifesti che annunciano la dipartita del segretario del Pd da affiggere in città nelle prossime ore. Due i proclami a firma dei sindacalisti: uno con l'annuncio della morte e dei funerali di Renzi che ''si terranno il 4 marzo alle ore 22 dal Parlamento italiano'' e l'altro, molto più macabro del primo, sul quale campeggia la foto dell'ex premier in una bara, fotomontaggio utilizzato dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ma attorniata da articoli di giornale che richiamano suicidi e morti bianche avvenute in questi anni. Si Cobas Fca e Collettivo 480HM invitano Renzi a non ''disertare la sua iniziativa elettorale a Pomigliano'', gli operai denunciano il loro malcontento per "esuberi e mancanza di piano industriale". Renzi viene sollecitato ad “affrontare gli operai a viso scoperto". Intanto annunciano per l'ex premier una vera e propria ''accoglienza funebre'', con la città di Pomigliano d'Arco tappezzata di manifesti indubbiamente di cattivo gusto.
pi.mel.