Scatta l'inchiesta sulla morte di un 82enne all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Pompeo Scarpitta, maresciallo dei carabinieri in pensione, originario di Camerota, è morto la scorsa notte dopo un ricovero nel reparto di malattie infettive. Ora la sua salma è sotto sequestro.
I figli vogliono vederci chiaro su una fine che pare inspiegabile. L'82enne sabato sera è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale con la febbre alta, un forte dolore e un gonfiore alla gamba destra. Da qui, dopo un'attesa ritenuta troppo lunga dai parenti, il ricovero e il decesso durante la notte.
Per i familiari Scarpitta non avrebbe ricevuto le giuste cure. Nelle prossime ore verrà effettuata l'autopsia che potrà chiarire meglio le cause del decesso dell'anziano. Intanto la famiglia, che teme non si sia fatto tutto il necessario per salvare la vita all'uomo, ha presentato un esposto in procura. L'ex maresciallo era molto conosciuto e stimato a Camerota.
Sulla vicenda si è espresso anche il primo cittadino del comune cilentano Mario Scarpitta. “E' giusto che vengano fatte tutte le indagini del caso, per escludere responsabilità”, ha precisato la fascia tricolore. In meno di un mese è la seconda inchiesta aperta dopo un decesso al San Luca di Vallo della Lucania.
Il primo febbraio scorso nel nosocomio vallese si è spento il 42enne di Velina di Castel Nuovo Cilento Angelo Panarese, a soli sei giorni dal ricovero, poco prima che venisse sottoposto ad una colonscopia. Per la sua morte otto sanitari, tra medici e infermieri, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Una morte che resta ancora un mistero, l'autopsia sul 42enne non ha chiarito se vi siano state negligenze, ma le indagini proseguono per ricostruire una vicenda che per i familiari appare poco chiara.
S.B.