Concessi gli arresti domiciliari all'ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, indagato per scambio elettorale politico mafioso. Il giudice per l'udienza preliminare Giovanna Pacifico ha accolto l'istanza di scarcerazione formulata dagli avvocati dell'ex primo cittadino.
L'ex fascia tricolore trascorrerà i domiciliari a Roccaraso, a casa di alcuni amici di famiglia, con il braccialetto elettronico. Aliberti si trovava in carcere a Fuorni dal 24 gennaio scorso dopo la decisione della Cassazione in merito alle accuse scaturite dall'inchiesta Sarastra. Per il giudice, le esigenze cautelari sono infatti compatibili con la detenzione domiciliare purché sia in una località lontana.
Scartata la prima meta proposta dai legali dell'ex sindaco qualche settimana fa, Praia a Mare in Calabria, dove la famiglia Aliberti ha una casa vacanza. A Roccaraso l'ex primo cittadino non è infatti conosciuto. Il trasferimento di Aliberti dal carcere di Fuorni avverrà a breve.
Intanto si aspetta l'udienza preliminare che deciderà in merito al processo che vede sotto accusa l'ex primo cittadino insieme alla moglie, l'ex consigliere regionale Monica Paolino.
Per l'accusa Aliberti sarebbe colpevole di corruzione elettorale, con l’aggravante mafiosa, messa in opera in occasione delle elezioni amministrative nel 2013, e di voto di scambio politico-mafioso per le regionali del 2015, quando chiese e ottenne voti per la moglie, la consigliera regionale Pdl Monica Paolino, indagata anche lei.
La Paolino presiedeva la commissione anticamorra del consiglio regionale della Campania. Si dimise quando le prime perquisizioni della Dia di Salerno rivelarono nel settembre 2015 l’esistenza dell’inchiesta in questione. Aliberti avrebbe dunque chiesto e avuto i voti dei clan Loreto – Ridosso, concedendo loro favori e appalti.
S.B.