Torre del Greco

Banconote false da 100 e 50 euro per 41 milioni, riprodotte così bene da ingannare anche l'occhio più attento. Il tesoro del falsario era nascosto nei fusti in plastica, quelli tipici per alimenti, all'interno di un casolare di campagna alle falde del Vesuvio, a Torre del Greco. E il proprietario è ritenuto uno dei maggiori falsari del marchio «Napoli Group», già ai domiciliari da tre mesi. Aniello Rivieccio, 67 anni, pregiudicato, è tra i «clonatori» dei denaro più esperti d'Italia, dall'alto della sua professionalità come manutentore di macchinari tipografici professionali. Le banconote da 100 avevano 18 numeri seriali diversi. Quelle da 50 con 12 seriali diversi. Nei bidoni c'erano anche i clichè: uno per fabbricare banconote da 50 e due per l'applicazione dei contrassegni sulle banconote da 50. Su 23 fogli erano impresse ancora delle prove di stampa, risultato del 'processo di produzione'.

La scoperta è stata fatta dai carabinieri di Torre del Greco, nel Napoletano, che hanno sequestrato materiali, soldi e arrestato anche il presunto falsario.

Ieri mattina i carabinieri della Compagnia Stella di Napoli, guidati dal maggiore Francesco Cinnirella, sono arrivati al suo deposito di soldi falsi nel corso di indagini partite dalla stazione Borgo Loreto di via Marina. L'ingentissima quantità di denaro falsificato, che si presume fosse in via d'immissione nel mercato corrente, è stata sequestrata ed al contempo sono state avviate le analisi tecniche a cura del personale della Banca d'Italia e del comando carabinieri antifalsificazione monetaria. Rivieccio, dopo le formalità di rito, è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale. Secondo quanto si è appreso, ci sono voluti sei carabinieri e cinque ore di tempo per contare tutte le banconote.Rivieccio nascondeva milioni di euro che avevano dodici seriali diversi e riuscivano a variare sia il codice numerico che il «plate number» antifalsificazione, il cosiddetto numero di targa, un codice corto (formato da una lettera, tre cifre, una lettera e una cifra) inserito in elementi grafici che variano col taglio della banconota stessa. Un tocco di «classe» per rendere il clone praticamente quasi irriconoscibile.

Tutto il materiale sequestrato è stato messo a disposizione degli speri della Banca d'Italia e dei carabinieri del comando Nucleo Antifalsificazione Monetaria di Roma che hanno avviato tutte le analisi tecniche. Nel frattempo, Aniello Rivieccio è stato arrestato di nuovo e trasferito nel carcere Salvia di Poggioreale.

Siep