Processo per sette dei dieci indagati per la morte di Crescenzo Della Ragione, il 27enne di Mugnano che ha perso la vita travolto da un masso davanti alla discoteca Il Ciclope, a Marina di Camerota. Queste le richieste del sostituto procuratore Vincenzo Palumbo. Ieri nel tribunale di Vallo della Lucania c'erano anche il padre e la madre del giovane, il loro unico figlio, assistiti dai loro legali e da alcuni familiari.
Non luogo a procedere invece per gli altri tre imputati, l’ex sindaco di Camerota, Domenico Bortone, e due dei tre comandanti dei vigili urbani coinvolti nell’inchiesta, Antonio Ciociano e Donato Salvato.
Prossimo appuntamento in aula fissato per il 20 e 27 marzo per la discussione dei legali della difesa e la decisone del giudice che dovrà accettare o meno le richieste del sostituto procuratore.
La famiglia si è detta speranzosa che sia fatta finalmente giustizia sulla tragedia che li ha travolti. Ha da sempre chiesto solo che i responsabili di quanto accaduto paghino. I fatti risalgono alla notte tra il 10 e l’11 agosto del 2015. Il 27enne si trovava fuori dalla discoteca quando una grande pietra cadde dal costone roccioso e lo colpì in testa, non lasciandogli scampo. A nulla servirono i soccorsi.
L'esame autoptico eseguito sulla salma del giovane all'ospedale di Vallo della Lucania dal medico legale Adamo Maiese accertò che al 27enne quel grande masso sfondò il cranio, fratturandogli la spina dorsale e causandogli varie lacerazioni polmonari.
Molto probabilmente a causare la caduta del masso le forti piogge che si stavano abbattendo sul posto da ore, il giovane con gli amici si stava riparando sotto alla tettoia della biglietteria della discoteca per non bagnarsi. Crescenzo si trovava in Cilento per trascorrere qualche giorno di vacanza con i suoi amici.
S.B.