L’archeologia è una risorsa, e quindi è giusto individuare quei modelli virtuosi che riescono a mettere a regime interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio.
Ed i modelli campani di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico sono stati i protagonisti della giornata di studio in programma oggi a Sant’Agata de’ Goti, un convegno voluto da Soprintendenza e amministrazione comunale santagatese ed inserito nel cartello degli eventi del “Caudium Festival Park”.
Le esperienze di Velia, Pozzuoli, Pompei e del Sannio Caudino sono state raccontate nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione di amministratoti locali, funzionari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, appassionati ed addetti ai lavori.
I relatori
Tra gli interventi quelli di Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata; Angela Ascierto, consigliere comunale con delega alla Promozione e Valorizzazione del Patrimonio Storico, Artistico e Archeologico; Adele Campanelli, soprintendente per i Beni Archeologici l’Archeologia della Campania; Luca Maggi, segretario regionale del MiBACT per la Campania; Salvatore Buonomo, soprintendente per le Belle Arti ed il Paesaggio per le province di Benevento e Caserta; Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli; Francesco D’Orilia, presidente dell’associazione “Grotte turistiche italiane" e responsabile della fondazione "MIdA"; Luigina Tomay, funzionario responsabile dell’Ufficio di Benevento e del Museo Archeologico Nazionale di Montesarchio; Maria Tommasa Granese, funzionario responsabile dell’Ufficio Archeologico di Velia; Costanza Gialanella, funzionario responsabile degli Uffici di Pozzuoli e di Ischia; Francesco Sirano, funzionario della Direzione Generale Grande Progetto Pompei; e Pier Giovanni Guzzo, già soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.
La visita alla mostra archeologica
Nel programma della giornata non poteva ovviamente mancare la vista alla mostra archeologica “L’Oggetto del desiderio. Europa torna a Sant’Agata”, allestita all’interno della chiesa di San Francesco e interamente dedicata al “Ratto d’Europa”, il cratere di Assteas eletto tra i simboli dell’archeologia italiana.
Vincenzo De Rosa