Scafati

Resta in carcere l'ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Dovrà attendere il Tribunale del Riesame di Salerno, che si pronuncerà il prossimo 19 febbraio sul ricorso dei suoi legali relativa alla sua scarcerazione. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico, che ha rigettato l’istanza dei difensori del politico, presentata dopo il mancato interrogatorio di garanzia per l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dello stesso Riesame, confermata anche dalla Corte di Cassazione.

Intanto i legali di Aliberti già forse questa mattina potrebbero presentare istanza di appello alla cancelleria del Riesame. Occhi puntati al 19 febbraio, dunque, quando il tribunale dovrà riunirsi per valutare l'altro appello in considerazione dei nuovi elementi che sarebbero emersi, secondo la difesa di Aliberti, nel provvedimento di conclusione delle indagini preliminari. Vi sarebbero nuove informazioni che, secondo gli avvocati dell'ex sindaco, potrebbero scagionarlo dalle accuse che pendono sul suo capo: associazione di tipo mafioso finalizzata allo scambio elettorale politico mafioso, abuso d'ufficio, concussione e corruzione. Si tratterebbe di atti prodotti dall'Antimafia, intercettazioni telefoniche sulle quali si baserebbe il patto presunto tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata contestato ad Aliberti.

Le indagini che hanno portato all'arresto di Aliberti, e a scoperchiare questo presunto patto criminale con il gruppo camorristico dei Loreto – Ridosso, ebbero inizio nell'ottobre del 2014 in seguito ad un attentato dinamitardo. Vittima di quanto accaduto un consigliere comunale di opposizione Vittorio D'Alessandro. Da qui iniziarono le attività della Direzione investigativa antimafia. D'Alessandro avrebbe denunciato la regolarità di alcuni appalti e affidamenti di servizi conferiti dal comune per la realizzazione di opere pubbliche.  

S.B.