Lioni

di Simonetta Ieppariello

«Il docufilm “L’animale politico” rispecchia la mia  vita, grosso modo. Anche se, vi confesso, stavo per dire no. Il ruolo di attore non mi piace».

Sei e mezzo è il voto che Ciriaco concede ai registi Carmine Caracciolo e Roberto Flammia autori del docufilm L’Animale Politico, proiettato stamattina in anteprima nel cinema di Lioni. E’ informissima Ciriaco De Mita che in questa occasione si è concesso in maniera disponibile e loquace alla stampa.

«Mi sento più giovane di tutti, anche di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. La giovinezza è quella che si conserva nella testa, finché regge la testa e funziona bene si è giovani». E’ pronto per questo mese di campagna elettorale, Ciriaco De Mita, anche se “la stampa non aiuta”, commenta caustico mentre accede al cinema.

«Un passaggio elettorale è un pò come il passaggio dal medico, andare dal medico per insultarlo è inutile. Qualcuno può dire “mi sono tolto lo sfizio”, ma non guarisce. Auguro ai candidati di meditare prima di dire parole. La politica deve essere concretezza, deve dare speranza. Ho letto motivazione fantasiose sul perchè sia diventato sindaco di Nusco.

La miopia è pensare solo al proprio comune, noi vogliamo una larga comunità di amministratori, per dare un futuro al territorio. Le risorse ci sono e anche programma. Ora bisogna lavorare»

Alla domanda se farà campagna politica per il nipote risponde sì e no. «Se ho la fortuna di avere un nipote intelligente, non vedo perchè non sostenerlo. Ci sono altri che hanno nipoti cretini che diventano candidati credibili. Io non avrei pazienza - ha infine commentato al cronista Angelo Giuliani che gli ha chiesto i retroscena di una sua possibile elezione a presidente della Repubblica nel 1985 -. E’ un ruolo in cui serve meditazione. Non lo avrei neanche a questa età. Anche quando militavo nella Dc ero sempre all’opposizione.Anche come segretario del partito creavo momenti di grande riflessione».

Poi ricorda i suoi rapporti con Gorbaciov e dice: era una Unione Sovietica in piena transizione e trasformazione.

L’esperienza più bella l’ho vissuta quando ero presidente del consiglio. Il mondo era in piena trasformazione. E sentirsi dire dal capo dell’unione sovietica che “l’uomo senza spiritualità è niente", significa correggere la visione materialistica che si ha delle cose. Lo raccontai al Papa e lui era meravigliato.

In un certo senso è stato un peccato. L’Europa credo che non abbia ben compreso cosa stesse accadendo. Oggi la Russia è diventata potente ma con lo sguardo rivolto al passato».

E sui grillini dice dal palco: rappresentano la novità, paradossalmente anche positiva perchè raccolgono una istanza, ma sono incapaci nel dare risposte»